Musica, l’Associazione Siena Jazz si ferma davanti alla improvvisa scomparsa del suo fondatore
L'addio a Franco Caroni
Associazione Siena Jazz dice addio a Franco Caroni:
Ricordiamo con grande affetto e immensa gratitudine l’uomo che ha contribuito a rendere leggenda la Storia del Jazz Italiano con la forza e la caparbietà con cui si insegue un grande sogno.
Tutta la comunità di Siena Jazz, il Consiglio di Amministrazione, il Nucleo di Valutazione, i dipendenti, i docenti, gli allievi di ieri e di oggi, restano attoniti davanti alla notizia della improvvisa scomparsa di Franco Caroni, fondatore e conduttore per decenni della nostra Istituzione.
Quello che Caroni ha fatto per la didattica della musica contemporanea è una sorta di riuscita rivoluzione copernicana: ha portato il grande jazz, i suoi maestri per tante generazioni, nella provincia italiana. Sempre con quella tenacia che ha permesso dai primi passi nel 1977 di essere un punto di riferimento per i Corsi di perfezionamento estivi, poi di un vero e proprio Conservatorio, affiancando sempre il tutto agli insegnamenti per i più giovani. Quei giovani di tante generazioni che sono poi diventati grandi maestri, insegnanti, artisti acclamati in tutto il mondo. Ma con Siena Jazz sempre nel cuore. Ecco la guerra vinta da Franco Caroni che ha sempre fatto tutto per l’istituzione: battaglie con la politica, con la burocrazia, con chi si metteva fra lui e il sogno del grande jazz nella “piccola” Siena.
“Davanti a questa notizia che mai avremmo voluto commentare, – sono parole del Presidente Massimo Mazzini -, tutto il Siena Jazz si stringe al dolore della famiglia per l’improvvisa scomparsa. Ricordiamo con affetto e profonda stima il padre fondatore di Siena Jazz, uomo di grande coraggio, curiosità e ingegno, che ha dedicato la sua vita alla cultura e a sostenere la formazione musicale dei giovani, rendendo la Città di Siena una delle principali capitali internazionali della musica jazz”.
Vogliamo salutarlo e ringraziarlo ricordando le sue stesse parole su una delle tante pubblicazioni promosse su questo viaggio negli anni nelle aule della Fortezza Medicea: “Una spinta continua che induce a pensare sempre al futuro, a vivere il presente con impazienza, con il rischio di non sapersi fermare a godere del presente. In realtà gli obiettivi, per un’istituzione come Siena Jazz, sono talmente duttili, mutevoli, elastici, pieni di potenzialità tutte da esprimere, che viene spontaneo individuare quasi sempre due o tre evoluzioni contemporaneamente possibili su cui lavorare. In queste situazioni mi ritrovo spesso pieno di curiosità ad interrogarmi su quale di esse si realizzerà e come riuscire a dirigerne gli sviluppi e quale sia il modo più appropriato e più “aperto” per recepire, contenere e pilotare il contesto in cui si evolverà quel futuro. Fondamentale, in questi momenti, è stato l’incontro con le qualità umane dei musicisti, degli artisti, degli allievi con la loro caparbia volontà di imparare, nella quale mi riconoscevo sempre; i collaboratori, i volontari, senza i quali non avrei potuto realizzare Siena Jazz, né dare ai progetti quel valore aggiunto necessario a superare i problemi da risolvere”. Da “Siena, un certo modo di vivere il jazz” 2005.
Siena Jazz rimarrà chiuso al pubblico per tutta la giornata di venerdì 5 gennaio in segno di lutto.