Arezzo, il miglior steak restaurant d’Italia serve la chianina di Antica Lavorazione Carni
La classifica “101’s best world steak restaurants” ha posto a confronto ottocento ristoranti di ogni continente
La chianina di Antica Lavorazione Carni di Marciano della Chiana sui piatti del miglior ristorante di bistecche d’Italia.
A certificarlo è stata la classifica “101’s best world steak restaurants” redatta dalla casa editrice londinese Upper Cut Media House che, ogni anno, mette a confronto circa ottocento ristoranti di ogni continente per arrivare a individuare i centouno maggiormente consigliati per l’alta qualità delle carni nelle diverse fasi dall’allevamento alla cottura. Il settimo posto mondiale di questa speciale graduatoria è stato assegnato a “I due cippi” di Saturnia che è risultato come il migliore della penisola e che, tra le proprie bistecche, serve la chianina di Antica Lavorazioni Carni.
Questa azienda è specializzata da quasi quarant’anni nell’allevamento di bovini di razza chianina direttamente nella loro terra d’origine: la Valdichiana. L’attività di Antica Lavorazione Carni, guidata dai fratelli Umberto e Massimo Di Lorenzo, trova il proprio fondamento in un approccio genuino, naturale e rispettoso del benessere degli animali che vengono cresciuti con un’alimentazione sana e con libertà di muoversi al pascolo, andando a garantire una filiera cortissima dal produttore al consumatore per portare in tavola specialità di alta qualità, salubrità e sicurezza che vengono distribuite a ristoranti in Italia e all’estero. Tra questi rientra anche il maremmano “I due cippi” che, dal 1976, porta avanti una proposta culinaria incentrata soprattutto sulle ricette tradizionali e sulla carne alla griglia con varie razze in esposizione, con una particolare attenzione da parte dei titolari Lorenzo e Alessandro Aniello riposta prima nella selezione delle bistecche, poi nella conservazione e nel taglio, e infine nella cottura. Le chianine servite in questo ristorante sono tutte provenienti da Antica Lavorazione Carni che, dunque, ha portato il proprio contributo all’ottimo settimo posto ottenuto nella “101’s best world steak restaurants” che è arrivato dopo tre visite anonime da parte degli ispettori che, tra i vari parametri, hanno considerato anche l’attenzione riposta verso le vecchie razze locali. «Questo piazzamento – commentano Umberto e Massimo Di Lorenzo, – è un premio all’attenzione riposta verso tutte le fasi della produzione della carne, dagli allevamenti sostenibili alla preparazione alla griglia. Siamo orgogliosi di poter contribuire, con la nostra chianina, all’attività di uno steak restaurant che è stato valutato come il migliore d’Italia, come il quinto migliore d’Europa e come il settimo migliore del mondo: ci congratuliamo con i fratelli Aniello per il lavoro in rete che ha permesso di raggiungere un eccezionale traguardo».