AMBIENTE – Tartarughe marine: ecco il tratto di spiaggia di San Rossore idoneo alla nidificazione
Nella Tenuta di San Rossore il tratto di spiaggia tra il Fiume Morto Nuovo ed il Serchio è il più idoneo alla nidificazione della tartaruga Caretta Caretta, è quanto emerge dalla campagna di monitoraggio condotta in accordo con l’Ente Parco da Legambiente Pisa.
«Questo tratto di spiaggia presenta un’estensione tra battigia e dune maggiore rispetto alle altre aree – spiega il biologo Yuri Galletti di Legambiente Pisa che questa estate ha condotto il monitoraggio – l’attività di controllo si è svolta cinque volte nel periodo tra il 15 giugno ed il 30 agosto, grazie anche al drone fornito dal progetto nazionale ‘Tartawatchers’ e al contributo dei volontari Alessandro Dini ed Alessandra Pafumi. Non sono stati avvistati nidi, ma questo non implica necessariamente che non ci siano stati: le nidificazioni potrebbero essere avvenute in aree non monitorate o in periodi in cui non è stato possibile effettuare le rilevazioni».
Il monitoraggio della nidificazione della tartaruga Caretta Caretta sul litorale pisano viene portato avanti dall’associazione Legambiente Pisa dal 2017, quando è stato trovato un nido all’altezza del Bagno La Perla di Tirrenia, e quest’anno ha coinvolto anche la Tenuta di San Rossore. «Si tratta di un’importante attività per tutelare le tartarughe e proteggere eventuali nidi, un’iniziativa che vorremo ulteriormente potenziare insieme a quella della difesa del fratino – commenta il presidente del Parco Lorenzo Bani – nei 30 chilometri di spiagge del Parco si alternano lidi attrezzati, spiagge libere naturali e anche riserve integrali.
Nella spiaggia della Tenuta di San Rossore le visite che devono avvenire con una guida ambientale e con numeri limitati, proprio per mantenere il delicato ecosistema dunale e le specie che lo abitano. Un ecosistema che deve essere salvaguardato, affrontando i problemi dell’erosione costiera e della plastica, sensibilizzando sull’importanza di vivere la natura rispettandola, per poter permettere ai nostri figli di godere degli stessi paesaggi».