Sentenza del Consiglio di Stato sul trasporto pubblico locale
Rossi e Ceccarelli: “Vittoria di cittadini e lavoratori”
Una vittoria di cittadini e lavoratori, non tanto della Regione. Una vittoria dei cittadini, che potranno toccare con mano tutti i miglioramenti che il Tpl toscano beneficerà in termini di efficienza, nuovi mezzi, migliore accoglienza e informazione. E per i lavoratori, gli oltre 5 mila occupati del settore, che avranno garanzia di occupazione.
Il presidente Enrico Rossi e l’assessore regionale a trasporti e infrastrutture Vincenzo Ceccarelli hanno commentato con soddisfazione la sentenza del Consiglio di Stato relativamente alla gara sul trasporto pubblico locale (Tpl), aggiudicata al gestore unico Autolinee Toscana (gruppo Ratp) e sulla quale pendeva il ricorso del consorzio Mobit.
“La Toscana – ha detto Rossi – è la prima regione che chiude una gara di carattere europeo sul Tpl, dopo tanti contenziosi che ci hanno fatto perdere 4 anni. Una sentenza che mette la parola fine a questa vicenda. Dopo il Consiglio di Stato credo resti solo il Presidente della Repubblica. Una vittoria che non è della Regione, ma prima di tutto dei cittadini e che si porterà dietro tutta una serie di effetti positivi”. Rossi ha spiegato che al momento circolano in Toscana 2900 autobus. “Ne abbiamo già rinnovati 400 negli ultimi due anni e, secondo il contratto, ne arriveranno altri 2100 nuovi, ecologici, più accoglienti, con un’età media in linea con quella europea, 6 anni. Col nuovo gestore, ed una serie di piccole società che gestiranno piccole tratte in appalto, saranno ‘coperte’ in modo migliore e più efficiente tante situazioni marginali, che interessano tanti piccoli o piccolissimi centri”.
Poi un appello di Rossi ai sindaci toscani. “A compiere un’ulteriore salto di qualità: la realizzazione di tante corsie riservate per gli autobus. Il tempo, per il trasporto pubblico, è la variabile chiave. Se saranno realizzate queste corsie si toglierà mobilità privata dal traffico cittadino, con tutti i benefici che ne deriveranno. Con un risparmio tangibile per i lavoratori, dato che l’utilizzo del trasporto pubblico al posto di quello privato può comportare un risparmio annuo pro-capite che si aggira sui 3-4 mila euro”.
Rossi torna sulla sentenza, sottolineando che “la gara era legittima. Abbiamo vinto su tutto. L’assegnazione era corretta e anche la Corte di Giustizia Europea ci ha dato ragione. La nostra richiesta di rivedere i piani finanziari era corretta. Nonostante i contrasti, burocrazie varie, opacità legislative ma grazie ad una politica ferma sui suoi obiettivi, la Toscana porta a casa un risultato decisivo, per primi in Italia. Quindi chiudo il mio impegno legislativo dover aver liberalizzato per primi in Italia il servizio di trasporto pubblico. Complimenti non solo alla parte politica, che ha resistito alle tante pressioni che spingevano per buttare tutto all’aria, e complimenti ai tecnici regionali che si confermano come sempre di elevatissima qualità”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Ceccarelli. “Una sentenza chiara, destinata a fare giurisprudenza in tutta Europa e che respinge in modo ineccepibile tutti i ricorsi presentati. Dicemmo che se il Consiglio di Stato ci avesse consegnato un vincitore, a vincere sarebbero stati i toscani. Il vincitore consegnato è stato quello selezionato dalla commissione regionale di gara. Abbiamo attraversato gli anni terribili, 2011 e 2012, quando l’allora governo tagliò dal fondo nazionale sostegno al Tpl, 66 mln nel 2011 e 92 mln nel 2012, sui 424 che erano i trasferimenti. La Toscana non fece come altre regioni che tagliarono servizi. Decidemmo invece di confermare i servizi e andare avanti con una gara che ci avrebbe garantito migliore qualità, investimenti e la stabilizzazione dei lavoratori del settore, oltre 5 mila persone”.
Anche Ceccarelli ringrazia gli uffici regionali per il risultato. “La burocrazia regionale, intesa nell’accezione francese, un’accezione nobile rispetto a quello che generalmente si intende in Italia con questo termine. Un grazie va alle elevatissime professionalità degli uffici regionali, dai tecnici dell’assessorato, al personale dell’avvocatura e dell’ufficio contratti. Scontiamo ora un ritardo di 4 anni, in parte attenuato grazie al contratto ponte, altra operazione di altissima diplomazia, un passaggio importante che ci ha permesso di non restare bloccati. Abbiamo rispettato la legge, non abbiamo fatto il tifo per nessuno e ci siamo adeguati alle sentenze. Adesso inizia un altro percorso, altrettanto difficile, col passaggio di mezzi e personale. Speriamo prevalga il buon senso e lo spirito civico e di collaborazione”.