Mostra “Ruby Woo” alla Galleria 33
Galleria 33 presenta dal 6 al 28 febbraio 2015 la mostra Roby Woo, personale di pittura dell’artista Jennifer Crisanti, a cura di Tiziana Tommei. L’inaugurazione è fissata per venerdì 6 febbraio dalle ore 19 presso Galleria 33, in via Garibaldi 33 ad Arezzo. L’artista, Jennifer Crisanti, sarà presente all’inaugurazione.
In mostra si presenta la produzione dell’ultimo anno dell’artista: dai disegni Ballerine Series, realizzati tra il 2013 e il 2014 a Madrid, alle opere Untitled, spray e acrilico su compensato, dipinte al suo arrivo in Toscana, fino alle creazioni del soggiorno cortonese Three women in blue hats e Bird Hunter. Infine, gli ultimi lavori realizzati in Canada tra dicembre 2014 e gennaio 2015, chiudono il cerchio e collegano idealmente le tappe di quest’ultimo anno, costituendo il minimo comune denominatore di un iter artistico che, partendo, agli esordi della carriera, dal ritratto inteso nella forma di crudo realismo psicologico, è sfociato, nel corso degli anni, in un ripiegamento interiore volto ad esorcizzare aspetti reconditi e spettri interiori. Forme che oggi emergono – citando il titolo di un lavoro dell’artista – con bellezza, coraggio e verità.
In visita alla mostra in vicolo Venuti 8, accanto a opere come Three women in blue hats e Bird Hunter, ecco apparire i due Untitled, tecnica mista su compensato: figure spettrali, zombie, ombre distorte e deformate che, sospese in una dimensione indecifrabile, compaiono come entità solitarie, drammatiche e contaminate. Segue la scoperta della serie delle ballerine su carta: supporto povero e due chiodi, lunghi come spilli, che fissano ciascun disegno al muro, ma disposti non alle estremità del foglio, bensì in punti cardine della rappresentazione, e dal punto di vista compositivo e da quello del soggetto. Mi guardo intorno e avverto come una sorta di vertigine: la sensazione è quella di essere stata catapultata in un film di Alfred Hitchcock o tra le prospettive distorte degli spazi tentacolari di LudwigKirchner. Capisco che, estrapolando da tutti quei lavori la forma primigenia e osservandoli quasi come fossero radiografie, mi ero fatta ingannare, fermandomi alla superficie.
Altra questione nodale è il rapporto con lo spazio, da intendere sia come realtà della rappresentazione, che come luogo d’azione e vita dell’artista. Nel primo caso, ossia quello della dimensione interna al quadro, si osserva un’intima relazione, che unisce in un riverbero cromatico e di forme, i corpi al contesto, quasi a costituire una simbiosi e una mimesi. C’è poi l’ambiente in cui si trova a creare l’artista ove si riscontra la capacità di Crisanti d’immergersi in modo soggettivo e viscerale nella realtà in cui si muove. Di origini canadesi, si forma tra il Canada e la Spagna, madrilena d’elezione, arriva in Italia a Cortona e traduce il suo leitmotiv con una nuova veste, impregnata dei colori e delle sensazioni che riceve da quel contesto e che poi decodifica nel suo linguaggio.
Jennifer Pérez Crisanti è nata nel 1976 a Calgary, in Canada. Inizia a dipingere da autodidatta all’età di diciassette anni, manifestando da subito l’interesse per la rappresentazione della figura umana. A vent’anni si trasferisce per un anno in Giappone, dove entra in contatto con l’artista Tony Wong. Rientra poi in Canada e avvia la sua carriera espositiva: l’esordio risale al 2001, presso la Cube Gallery a Calgary, all’interno della collettiva The Reflected. Seguono le mostre New paintings and drawings (2002), My Reflection (2003), New Contemporaries (2004) e Visual Candy (2005). Il 2004 è l’anno della sua prima mostra personale in Canada, Making beautiful /when logics die, alla quale segue In & out love (2005). Nel 2005 si trasferisce in Spagna, a Madrid, dove frequenta lo studio del pittore Juan Gomila. Nel 2006 a El cabo Del Gatos tiene la personale Retratos. Nel 2011 torna sulla scena artistica con la mostra personale Gigi Crisanti.View into a visionary’s closet, presso Claudio Coello, a Madrid. Dal 2012 abbandona il mondo della moda per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Nel medesimo anno tiene la personale Oscillate Calmly. An Installation of paintings and drawings in The Gin Room Madrid, a cui segue Zombies, a Ramses, Madrid. Nel 2014 si sposta in Italia, a Cortona. Espone a Palazzo Casali a Cortona nell’ambito de Mostra internazionale di Arti visive Omaggio a Gino Severini-Premio città di Cortona e inoltre in una serie di personali: Una mirada en mi interior, una evolución, un viaje a Valladolid, Looking for Ilena a Cortona e infine presso Hangar Fantacci Design a Prato. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, in Canada, Spagna, Asia, Europa e Nord America.
La mostra Ruby Woo sarà visitabile ad ingresso libero fino al 28 febbraio 2015, aperta da martedì a domenica con orario 16.30 – 19.30 o su appuntamento. Si segnala inoltre che presso Hangar Fantacci Design, in via Frascati 67 a Prato è esposta una selezione delle opere dell’artista, realizzate durante il soggiorno cortonese.