MASSA – M5S sulla cava Filone-Fondone: ‘Beni comuni o beni privati?’
Il sindaco Roberto Pucci e la sua giunta hanno deciso di dare in concessione la cava Filone-Fondone.
Si tratta di una decisione che va contro ogni logica di buona gestione del Territorio, che non risponde alle dichiarate sensibilità del sindaco verso le criticità presenti e verso una politica di vicinanza ai cittadini più volte detta e ripetuta. Ma per giudicare la bontà di una amministrazione le parole valgono ben poco, contano i fatti. E i fatti sono gravissimi. Riaprire questa cava significa dare in concessione ad un privato un bene Comune, un bene di tutti, e questo privato avrebbe la facoltà di gestire questa cava a suo piacimento, sfruttarla per profitto dando al comune un canone irrisorio e non proporzionato ai guadagni ottenuti con l’estrazione del marmo. Il tutto sotto le leggi risalenti al 1846, dato che il comune non ha mai emanato il Regolamento comunale sull’attività estrattiva.
I cittadini sarebbero esposti, ad un peggioramento di un rischio idrogeologico già grave, ad un aumento del traffico pesante che porta a valle i blocchi, con tutti i danni conseguenti al manto stradale e alle abitazioni per le vibrazioni continue, al respiro di polveri sottili, al possibile inquinamento delle falde acquifere e all’essere testimoni obbligati della razzia dei nostri monti.
Ed in cambio di cosa? Le concessioni delle cave rendono al bilancio comunale poche decine di migliaia di euro all’anno, una entrata irrisoria in nome della quale non si può giustificare la concessione di nessuna nuova cava.
I cittadini ed in particolare gli abitanti di Forno sono stati interpellati? Eppure sono i primi che pagheranno il prezzo di questa nuova apertura.
Non è accettabile che il nostro Territorio debba subire ancora lo scempio dell’apertura di nuove cave, peraltro chiuse in passato per motivi di sicurezza, dato che erano diventate un deposito di detriti con la conseguente grave minaccia per la stabilità idrogeologica. Quindi si mettono a rischio i cittadini per cosa?
Le domande sorgono spontanee:
- E’ così che il sindaco Pucci risponde all’impegno preso con la cittadinanza di operare in modo da ridurre il rischio idrogeologico, la cui mitigazione è stata più volte sbandierata come una sua priorità?
- E’ questo il modo in cui questa amministrazione tutela le falde acquifere delle nostre montagne?
- L’impegno ambientalista di questa giunta è rappresentato da queste arbitrarie decisioni?
- C’è forse un indirizzo preciso da seguire in vista della tornata elettorale?
- Oppure c’è ancora qualche spartizione da fare prima della fine di questa amministrazione?
- Si vuole mettere di fronte l’ amministrazione che verrà a nuovi contratti che non potranno essere risolti?
- Come mai l’amministrazione Pucci ha preso questa decisione alla fine del suo mandato?
- Quali interessi si nascondono dietro questa decisione?
- La risposta a queste domande sta forse nel timore che ha questa amministrazione, e la sua finta opposizione, che dopo Maggio l’insediamento di una maggioranza a cinque stelle possa bloccare certe tipologie di utilizzo delle nostre montagne?
E’ invece cosa certa che il MoVimento 5 Stelle di Massa si opporrà con ogni mezzo legale a questo ultimo, ennesimo scempio delle Apuane. E si presenterà alle prossime amministrative con un programma dedicato alla montagna che finalmente vedrà una reale tutela di questa nostra immensa ricchezza, con un Regolamento sull’attività estrattiva che finalmente porrà fine alla distruzione selvaggia e all’abuso. Le nostre montagne saranno una importante risorsa sia per gli abitanti delle frazioni montane, sia per i cittadini tutti, sia per lo sviluppo di un turismo dedicato che permetterà di godere delle nostre bellezze e che non le vedrà più svilite e devastate per gli interessi di pochi.
fonte: Movimento 5 stelle Massa