CALCIO – Alla Fiorentina serve Casillas
L’editoriale del direttore –
FIRENZE – Norberto Murara Neto è il classico portiere brasiliano: senza lode e senza infamia tra i pali, insicuro nelle uscite. Sono finiti i tempi del compianto Neves dos Santos detto “Gilmar” e di Cláudio André Mergen Taffarel. Tolti pochi casi, come per esempio Júlio César Soares Espíndola, ex portiere dell’Inter, e Nélson de Jesus Dilva detto “Dida” quando non gli prendeva il ruzzo, l’attuale classe di estremi difensori del Paese carioca lascia molto a desiderare. E, sinceramente, mi stupisco di quelle squadre che continuano ostinatamente a puntare sui “numeri 1” brasiliani invece di riformare una scuola italiana di portieri che, tolti Buffon, Marchetti e pochi altri, non sta sfornando più i campioni di una volta.
La Fiorentina, oltre a non capire che le partite finiscono oltre il 90’, al triplice fischio arbitrale, e quindi a non saper tenere il risultato, ha un altro grosso limite: il portiere, ossia il ruolo più importante in campo. Via Viviano, i viola non si sono messi alla ricerca di un estremo difensore degno di nota, ma hanno puntato tutto sul 24enne ex Atlético Paranaense che, per quanto riguarda la Seleçao, ha vestito solo due volte la maglia della nazionale Olimpica subendo tre gol e vincendo l’argento a Londra 2012. Troppa poca esperienza per affidargli la porta di una squadra pretendente se non al titolo di Campione d’Italia almeno a un posto in Champions League.
Infatti, i risultati di questo inizio di stagione non sono dei migliori. La Fiorentina, a parte le partite contro l’Atalanta (serie A) e il Paços Ferreira (Europa League), ha sempre subìto gol (8 su 6 partite di campionato e 2 su 3 partite di Europa League). Demerito della difesa? Anche. Ma chi è che deve dare sicurezza al reparto difensivo? Chi lo comanda? Il portiere. Se poi a ciò ci aggiungiamo i gravi errori commessi soprattutto in casa contro il Grasshopper (sconfitta casalinga per 1-0 e rischio eliminazione in Europa League) e Parma (il 2-2 di ieri firmato da Gobbi evidenzia la poca personalità di Neto nell’area piccola), allora è chiaro che qualcosa non funzioni.
La Fiorentina, se vuole puntare davvero in alto, deve tornare subito sul mercato di riparazione e mettere mano al portafoglio per garantire sicurezza al reparto difensivo. Serve un Portiere con la “P” maiuscola. A Madrid, sponda Real, trova sempre meno spazio un certo Iker Casillas, che tra i pali ha fatto le fortune delle “Merengues” e della nazionale spagnola. Un portiere vincente che, nonostante le 32 primavere, è ancora tra i migliori portieri del mondo. È vero che il suo stipendio è molto alto (circa 7,5 milioni di euro) e che questo va contro le politiche della dirigenza toscana, ma è anche vero che per puntare in alto bisogna spendere (bene) e affidarsi a campioni nei ruoli chiave. E, nonostante Casillas si sia offerto al Milan, che è già copertissimo in questo ruolo, il portiere originario di Móstoles a Firenze potrebbe trovare il giusto rilancio e, per giocare e arrivare in forma al Mondiale, potrebbe addirittura decurtarsi sensibilmente lo stipendio. Tanto vale farci un pensierino. Sennò, come scriveva stamani un mio amico e collega, a Montella non resta altro che provare Pratignone (la stazione ferroviaria tra Il Neto e Calenzano) al posto di Neto. Ossia, un qualsiasi altro portiere che sicuramente farà meglio di Neto.