Vino, Carratelli Wine: “Strategie più agili e nuovo racconto per rilanciare vino toscano nell’epoca dei dazi”
L’azienda di brokeraggio internazionale: “Per i rossi toscani si apre una stagione di nuove opportunità sui mercati extra-Ue”
“I dazi Usa creano un danno alle aziende ma possono anche rappresentare un’opportunità per il vino toscano,se il sistema produttivo riuscirà a essere più unito, concreto e competitivo sul piano del posizionamento internazionale”.
A dirlo è Pietro Marchini, sales director di Carratelli Wine, società di brokeraggio specializzata nella distribuzione e valorizzazione dei vini italiani sui mercati esteri, facendo una fotografia del mercato all’epoca dei dazi.
“Il tema del prezzo – sottolinea Marchini – è cruciale anche per i vini toscani: non si tratta solo di difendere un valore, ma di comunicarlo in modo credibile. Dopo anni di rincari e oscillazioni valutarie, l’era dei dazi può essere il momento per riposizionare le denominazioni con politiche di export più sostenibili e meno frammentate”.
Secondo l’analisi dell’azienda, che opera da oltre vent’anni nei mercati extra-Ue con focus su Stati Uniti, Asia e Medio Oriente, la nuova fase del commercio internazionale impone un cambio di passo.
“Il vino toscano deve continuare a investire sulle icone storiche – spiega il sale director – ma allo stesso tempo aprirsi e costruire un’identità collettiva più ampia. Il rischio è restare forti solo nei segmenti premium, ma perdere terreno nella fascia intermedia, quella oggi più esposta al calo dei consumi”.
Marchini osserva come, nonostante le tensioni geopolitiche e le nuove abitudini di consumo, la domanda di vino di qualità resti alta nei mercati extra-Ue: “L’Asia sta ancora cercando l’Italia, ma serve una filiera capace di parlare un linguaggio moderno, sostenibile e coerente. Non basta l’etichetta, serve una visione di sistema”.