FIRENZE – Un pomeriggio per parlare di lavoro con Confintesa
Più sicurezza, più risorse, più lavoro e più tutele: Confintesa ne discute con le Istituzioni a Firenze venerdì 15 aprile 2016
Un pomeriggio per parlare di lavoro, in tutti i suoi molteplici aspetti: blocco dei contratti della Pubblica Amministrazione, pensioni, nuovo Isee, mobbing, sicurezza e salute sul luogo di lavoro; è quanto propone Confintesa questo venerdì 15 aprile alle 16:00 allo Starhotel Tuscany di Firenze (zona Novoli) durante la conferenza organizzativa Sindacato, nuovi orizzonti e nuove sfide, moderata da Giacomo Barlucchi. Saranno presenti esponenti delle Istituzioni, del mondo del lavoro e numerosi ospiti tra cui il Dr. Raffaele Micillo già Questore di Firenze.
«La Confintesa – comunica la Segreteria provinciale della confederazione in una nota stampa –, il sindacato che ha messo come priorità essere tra i lavoratori ed i cittadini in prima fila per la loro tutela e che sta riscuotendo un crescente consenso, il prossimo 15 aprile 2016 affronterà, con le istituzioni e con i lavoratori, i pensionati, i disoccupati, i giovani e tutti i cittadini i problemi che in questa città, luogo simbolo nel mondo, si trovano a vivere nel quotidiano. Al Convegno si parlerà di pensioni, di servizi, di lavoro pubblico, di sicurezza sul lavoro e mobbing ed i cittadini sono tutti invitatati per dare il loro personale contributo che Confintesa potrà tradurre in azioni concrete».
«Non siamo dell’idea che ci debba essere una continua mortificazione dei lavoratori e del lavoro – afferma il Vice Segretario Provinciale di Firenze di Confintesa Sandra Badii –. Riscontriamo in questo momento una situazione per la quale risulta impossibile inserire i giovani nel lavoro attivo e restituire ai pensionati un po’ di respiro e dignità di vita. Per questo vogliamo stare con la base per portare un cambiamento possibile, condiviso ed equo. In un lungo momento di crisi come questo, c’è terreno fertile per attività di dubbia credibilità, per tensioni sociali e problemi di ordine pubblico, per questo occorre un’inversione di rotta per tutti, a cominciare dal sindacato che deve assolutamente stare fianco a fianco dei più deboli»