Turismo, le associazioni di categoria intervengono sulla nuova legge toscana

Le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Alleanza delle Cooperative si dichiarano soddisfatte del testo con cui la Regione Toscana ha modificato la legge regionale 86/2016 sul turismo, approvato oggi (9 maggio 2018) dal Consiglio Regionale in via definitiva.

Peccato per il passo indietro che la Regione Toscana ha dovuto fare in tema di locazioni turistiche”, dicono le associazioni di categoria in una nota congiunta, “aveva scelto una via coraggiosa, che finalmente avrebbe messo un po’ di ordine in un mercato ora molto confuso, definendo meglio le regole di concorrenza tra attività imprenditoriali e non. Ha dovuto stralciare la norma che prevedeva un limite massimo di giorni per i privati che affittano immobili in maniera non professionale, in quanto in contrasto con il Codice Civile. Sarebbe stato forse più coraggioso provare ad introdurre un apposito “codice identificativo di riferimento” (CIR) che potesse contraddistinguere ciascuna struttura legittimamente avviata, ma almeno si è mantenuto per tutti l’obbligo della comunicazione al Comune dei dati statistici e questo già dovrebbe servire a contrastare elusione ed evasione fiscale. Anche se non si capisce perché la sanzione per chi non comunica i dati sia più bassa per chi fa locazione turistica rispetto a chi gestisce altre strutture ricettive…”.

 Bene anche, per le associazioni di categoria, le decisioni prese in merito alle professioni di guida ambientale e guida turistica.

“Non c’era null’altro da fare, considerando che lo Stato ancora deve adottare una disciplina legislativa relativa al profilo professionale e ai requisiti per l’accesso alla professione di guida turistica. Nell’attesa, la Regione ha deciso saggiamente di sospendere in via temporanea le disposizioni relative ai corsi di formazione e ai conseguenti esami di abilitazione”.

 Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Alleanza delle Cooperative condividono molti dei piccoli aggiustamenti apportati al testo di legge del 2016 con la finalità di chiarire e definire meglio le classificazioni di alcune strutture ricettive quali l’albergo diffuso, i marina resort, i condhotel e i camping village, denominazione che potrà essere attribuita ai campeggi in cui strutture temporaneamente ancorate al suolo siano presenti in percentuale superiore al 30% delle piazzole.  Si risolve così un “impasse” di carattere urbanistico in cui si era trovati in precedenza, facilitando la crescita del sistema imprenditoriale del turismo all’aria aperta.  È stata poi formulata in maniera più chiara anche l’attività di centro benessere o di messa a disposizione di saune, bagni turchi e bagni a vapore, risolvendo un problema organizzativo ed interpretativo che aveva creato non poche difficoltà agli alberghi.

 “Resta irrisolto il punto sulla commercializzazione dei servizi turistici da parte delle strutture alberghiere, che apre molti interrogativi anche sul ruolo delle agenzie di viaggio. Probabile però che la Regione Toscana, prima di pronunciarsi e chiarire, abbia preferito aspettare l’approvazione della nuova legge che recepirà in Italia la direttiva europea sui pacchetti di viaggio. Una decisione che ci pare quindi tutto sommato condivisibile”.

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio