Turismo, Cenni (Assohotel Toscana): Esiste un problema di sostenibilità della pressione turistica

La richiesta di Assohotel Toscana è una regolamentazione nazionale alle destinazioni turistiche paragonabili a un ecosistema debole

“Esiste un problema oggettivo, che non si può ignorare, per chi si occupa di destinazioni turistiche e investe sia l’amministrazione locale che l’operatore. C’è un problema di sostenibilità della pressione turistica massima per un territorio, che sia un paesino o una metropoli, e questo problema ha una gravità direttamente proporzionale alla differenza del potere di spesa tra il cittadino e il turista”. A dirlo è Fabio Cenni, presidente Assohotel Toscana.

“Nelle scorse settimane a Firenze e sui social sono comparse le scritte “Tourists go home”…scritte appartenenti a un movimento più o meno organizzato- continua Cenni– che si è manifestato nelle settimane e nei mesi scorsi in tante altre città italiane ed europee. Sempre di questi giorni è la notizia che Santorini potrebbe diventare un’isola a numero chiuso; o ancora, ci sono state le proteste dei cittadini delle Canarie che ricevono ogni anno milioni di turisti che portano a “stravolgere” la vita dell’isola e dei suoi abitanti, o ancora, la notizia che il governo giapponese ha eretto una barriera per non far riprendere una famosa vista del Monte Fuji per garantire la tranquillità e la sicurezza dei residenti “assaltati” dai turisti. Laddove in una città i residenti hanno un potere di spesa X, legato di un determinato reddito, arrivano molti turisti con un potere di spesa pari al doppio o forse di più sarà naturale che i servizi, che siano abitativi ma anche per il commercio, si reindirizzino al turista, dimenticandosi velocemente del cittadino.

“Il risultato è un depauperamento del tessuto economico per i cittadini residenti a favore di servizi per consumatori turisti- prosegue Cenni– che porterà le abitazioni locate a chi sta 1, 2 3 notti piuttosto che a coppie o famiglie. Ma in città come Firenze, Siena, Venezia o Roma il numero dei posti letto “concessi” è pienamente sufficiente e andare a moltiplicarlo con gli affitti brevi porta proprio a questo punto: ovvero a proteste dei cittadini esasperati perché nei loro condomini sono l’unico appartamento realmente “residente”, altri non trovano un appartamento per andarci a costruire una famiglia se non nella periferia poco raggiunta dai mezzi.”

“Tutto questo mi porta- conclude il presidente di Assohotel Toscana– a chiedere urgentemente una regolamentazione nazionale a queste destinazioni paragonabili a un ecosistema debole e in bilico tra la sostenibilità e il caos.”

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