STRISCIONI VERGOGNOSI – Tutti contro i tifosi juventini, ma la memoria è troppo corta
FIRENZE – Le tragedie non hanno fede e non hanno colore. È il messaggio che il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha lanciato commentando il terrificante striscione esposto da alcuni pseudotifosi bianconeri durante il derby col Torino di sabato sera. Uno striscione, con scritto “Noi di Torino orgoglio e vanto, voi solo uno schianto”, che non si sa come abbia fatto ad entrare allo Stadium dato che c’è un’Osservatorio che dovrebbe vigilare e uno speciale albo degli striscioni. La frase contro le vittime di Superga non meriterebbe nemmeno di essere presa in considerazione per non farle troppa pubblicità, ma sinceramente è giunto il momento di dire basta a queste idiozie. Il volto degli striscioni deve essere quello sano e goliardico, ben rappresentato da Cristiano Militello nel suo “Striscia lo striscione” e nei libri di “Giulietta è ’na zoccola”.
DA SUPERGA ALL’HEYSEL – Tornando al vilipendio di Superga, dove nella tragedia che si portò via il Grande Torino morirono in tutto 31 persone, quella frase non offende solo il popolo granata, non crea dolore solo a Sandro Mazzola (figlio di Valentino, scomparso il 4 maggio 1949). Quella frase offende tutti i tifosi, a cominciare dagli stessi juventini che una tragedia l’hanno vissuta il 29 maggio 1985. Chi vi scrive all’epoca era un bambino, ma ha ancora davanti agli occhi le scene di terrore provocate dalla furia assurda degli hooligans del Liverpool. Quel giorno perirono 39 persone, tra cui alcuni toscani.
CORI INDEGNI – Sono molti (giustamente) a condannare il deprecabile gesto degli juventini di sabato scorso, ma sono altrettanti coloro che si dimenticano che, proprio per “ricordare” la strage di Bruxelles, molte tifoserie, tra cui soprattutto quella fiorentina, spesso intonano un coro sulle note di Montagne Verdi che fa “Mi ricordo lo stadio Heysel, le bandiere del Liverpool, 10.000 partirono, 39 non tornaron più. Era il giorno del gran massacro, per noi ultras un giorno sacro” o la variante interista “Ti ricordi lo stadio Heysel, le bandiere del Liverpool, e quel magico muretto, muori gobbo maledetto” o ancora “Son contento solo se vedo cadere il muretto. Gobbo, gobbo maledetto, sei caduto dal muretto”.
LA STUPIDITÀ UMANA – La memoria, si sa, è ben corta. Ma è bene non dimenticarsi, per esempio, degli striscioni “Felix 36 km di volo e muro del suono rotto… Ma mai spettacolare come il lancio di Pessotto” o “Pessotto simulatore… Si è buttato o era rigore?” che andavano a deridere il tentato suicidio dell’ex difensore juventino Gianluca Pessotto. E non bisogna dimenticare i fischi di alcuni supporters dell’Hellas Verona contro la memoria del povero Piermario Morosini, né lo striscione “Tito ce l’ha insegnato, le foibe non sono reato” dei livornesi a Trieste. Purtroppo, come diceva Albert Einstein, “due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana”. Anche l’ipocrisia, aggiungo io.