SIGNA – Narcotizzano e rapinano uomini: arrestate 2 rumene
SIGNA (Firenze) – Durante il weekend appena trascorso, i Carabinieri della Stazione di Signa, su provvedimento restrittivo, hanno tratto in arresto due donne rumene, rispettivamente dell’età di 33 e 39 anni (quest’ultima già ristretta presso la Casa Circondariale di Roma con l’accusa del reato di rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso), per fatti commessi durante il mese di giugno ai danni di un uomo 71enne del luogo.
L’uomo, dopo aver preso contatti su un social network con la 33enne, l’aveva invitata a casa sua ed insieme avevano bevuto uno spumante. Subito dopo, lo stesso perdeva i sensi, per poi risvegliarsi rintontito il giorno successivo e constatare che gli erano stati sottratti alcuni oggetti d’oro dal valore di circa 7.000 euro. Visitato presso l’ospedale “Torregalli”, i sanitari accertavano che era stato narcotizzato con una dose massiccia di benzodiazepine. All’uomo non restava altro da fare che recarsi dai Carabinieri per denunciare il tutto.
La vittima raccontò dettagliatamente i fatti con molta lucidità, fornendo una fotografia della donna estrapolata dal suo profilo sul social network ed il numero di telefono (che risultava essere intestato ad un prestanome). I dati forniti non erano tanti, ma hanno permesso agli investigatori di dare corso ad un’attività di indagine meticolosa ed intensa basata anche sulle informazioni acquisite da altre persone rimaste coinvolte in episodi simili. In poco tempo, i Carabinieri sono riusciti ad identificare l’autrice dell’episodio criminoso e la sua complice.
Quindi, i militari, raccolti tutti gli elementi probatori, hanno inoltrato una copiosa annotazione alla Procura della Repubblica di Firenze. Il Giudice, concordando sulla richiesta presentata dal sostituto procuratore dottoressa Christine Von Borries, che ha coordinato l’attività investigativa, ha disposto la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Signa. Gli elementi acquisiti hanno permesso di acclarare che la 33enne ha agito insieme alla connazionale 39enne e che, probabilmente, le due donne si dedichino in maniera stabile a questo genere di reati.