Siderurgia, Giani: “Acciaierie Italia deve essere convocata al tavolo di crisi della Sanac” 

Un’azione comune verso il Governo con quattro Regioni che si muovano assieme: la chiede la Toscana, per accendere un riflettore sulla Sanac (che conta uno stabilimento anche a Massa Carrara), sbloccare l’impasse che si è creato ed agire velocemente affinché il valore dell’azienda, in amministrazione straordinaria dal 2015 e la cui situazione è  peggiorata da maggio 2021, non si impoverisca ulteriormente e possano così essere salvati siti produttivi e posti di lavoro.

Lo stabilimento di Massa Carrara conta un centinaio di dipendenti, a cui si aggiunge l’indotto; e la lettera del presidente Giani è già stata scritta ed inviata.

La Sanac produce refrattari per gli altoforni dell’industria siderurgica.  Il momento è delicato: a breve sarà pubblicato un secondo avviso d’asta. Il primo si era infatti chiuso il settembre scorso con una mancata vendita, dopo che Arcelor Mittal (subentrata nel 2018 nell’ex Ilva a Taranto, ora Acciaierie Italia dopo l’ingresso di Invitalia) si è poi ritirata. Arcelor Mittal era stata l’unica a presentare un’offerta: da qui la necessità di un nuovo avviso. Ma Arcelor Mittal Acciaierie Italia ha anche interrotto gli ordinativi; e storicamente oltre il 60 per cento della produzione di Sanac dipendeva dalle commesse degli stabilimenti di Taranto.

La situazione è presto spiegata.  “Sanac, azienda strategica della filiera dell’acciaio in Italia, – riassume Giani – è gestita da un commissario nominato dal Ministero dello sviluppo economico ed ha come cliente principale Acciaierie Italia, nel cui capitale vi è una forte presenza pubblica attraverso l’agenzia governativa Invitalia. I materiali di Sanac sono di qualità e competitivi. Ma Acciaierie Italia ha smesso le commesse”. “ Ci troviamo dunque di fronte – prosegue il presidente – ad una crisi aziendale difficilmente interpretabile con criteri economici e logiche di mercato”. Al tavolo di presso il Ministero dello sviluppo economico convocato a novembre Acciaierie Italia non si è presentata. “E invece è necessario – conclude Giani – che Acciaierie Italia ci sia”.

La vicenda è da mesi, passo passo, monitorata dal consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente Giani, Valerio Fabiani. E proprio nel corso di una riunione al tavolo di confronto permanente con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, che la Regione ha costituito per monitorare la vertenza e che Fabiani presiede, è nata la suggestione di un coinvolgimento e di un coordinamento con le altre Regioni dove l’azienda ha siti produttivi.  Sanac conta in Italia infatti quattro stabilimenti: oltre che in Toscana (a Massa Carrara), in Piemonte, in Liguria e in Sardegna.

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