SANITÀ – Tagli illegittimi, sit-in sotto la Regione
FIRENZE – Hanno manifestato incatenandosi davanti alla sede del Consiglio Regionale perché «questi tagli alla sanità sono illegittimi» e per chiedere di potersi curare e di non restare senza ospedale. Promotori del sit-in in via Cavour a Firenze sono i dodici comitati a difesa dei piccoli ospedali che si sono organizzati nella sigla comune C.R.E.S.T. (Comitato Regionale Emergenza Sanitaria Toscana, Rete dei Comitati e dei Movimenti Toscani). Una protesta che era stata annunciata attraverso un comunicato stampa e che ha visto una buona partecipazione con cittadini provenienti dalla Montagna Pistoiese, dal Casentino, da Figline Valdarno, dalle zone volterrane, ma anche addirittura dalla Lunigiana. Tanti gli striscioni e i cartelloni presenti, tra cui i più significativi sono “Rossi Governatore della Regione, più letti e meno poltrone” e “Ospedale sempre più assente! Basta giocare con la pelle della gente. Sono toscano senza ospedale, posso curarmi o devo star male?”. Oltre ad altri slogan contro alcuni consiglieri regionali (il più gettonato è stato il pistoiese Gianfranco Venturi del Pd). Dal fronte del Consiglio Regionale, il consigliere regionale di Più Toscana, Gian Luca Lazzeri, ha portato la propria solidarietà, confermando la propria partecipazione venerdì all’incontro a San Marcello Pistoiese.
Le voci dalla piazza
Flavio Ceccarelli (Associazione Zeno Colò e Montagna Pistoiese – È qui che voglio vivere):
«All’ospedale Pacini abbiamo assistito ad uno smantellamento giunto in modo subdolo. La riapertura del reparto di chirurgia, per esempio, sarebbe dovuta avvenire a gennaio 2013, ma così non è stato. Insomma, i cittadini sono stati ingannati».
Alberto Chiodi (presidente SOS Volterra):
«A Volterra abbiamo una situazione di depotenziamento già strutturata. Non c’è praticamente più il reparto di pediatria e non c’è un pediatra nelle ore notturne e dal sabato al lunedì mattina. Poi, sono praticamente due anni che non si nasce più a Volterra. È stato depotenziato il laboratorio di analisi, tanto che il 95% degli esami viene eseguito a Pontedera, che dista oltre 40 chilometri.
Ma i depotenziamenti riguardano anche, per esempio, cardiologia, che è ormai relegata in uno stanzino. Noi abbiamo un territorio molto ampio, anche se a bassa densità abitativa. Chi vive ai confini estremi del nostro territorio, deve percorrere anche un’ora e mezzo di strada per giungere a Pontedera. La riconversione dei presidi ospedalieri è eloquente: pensiamo, infatti, a cosa è accaduto al Pacini di San Marcello Pistoiese.
Il sindaco Buselli? Il nostro primo cittadino ha carattere ed è riuscito a unire comitati e sindaci in questa lotta comune».
Valerio Bobini (Comitato Casentinese per la Salute in Montagna – Bibbiena):
«In Casentino, negli anni ’80, furono chiusi due presidi ospedalieri per farne uno solo che, sempre in quel periodo, poteva contare su 120 posti letto. Adesso, invece, abbiamo 55 posti letto. In questi giorni, hanno soppresso altri 2 posti per il ricovero Tso senza che nessuno lo sapesse, per poi procedere ad una riapertura temporanea fino alla loro ridiscussione la prossima settimana. È stato tolto il radiologo di notte e nei festivi, così che anche noi casentinesi bisogna affidarci all’ospedale di Arezzo.
Anche il cardiologo è stato tolto di notte e nei festivi, con l’anestesista che è costretto a fare le sue veci. Ma lo può sostituire? Anche il reparto di chirurgia è sotto riorganizzazione. Adesso ci sono quattro chirurghi, invece di sei-sette, e non ce la fanno. Insomma, è sotto organico. Per quanto riguarda, invece, ostetricia, quest’anno dovremmo raggiungere i 320 parti. È necessario che all’ospedale di Bibbiena rimangano i reparti di ostetricia e ginecologia. Ma ciò che manca è anche un’automedica. In estate c’è una seconda ambulanza con l’infermiere, ma distaccata dal centro: sarebbe più funzionale avere un’automedica a disposizione in pronto soccorso.
Per me l’orientamento della Regione va nell’ottica dell’uso dell’elisoccorso, ma non sempre è possibile farlo partire e arrivare. Devo dire che il sindaco di Bibbiena a volte comprende i motivi della nostra lotta, altre volte no, mentre è più difficile portare a far squadra le Amministrazioni a guida Pd».
Gabriele Mazzoni (Movimento “Laboratorio di idee coglierne il fiore” – Fivizzano):
«A Fivizzano abbiamo assistito all’accorpamento dei reparti di pneumologia e medicina e a quello di chirurgia e ortopedia. Abbiamo deciso di manifestare per difendere il diritto alla tutela della salute, che adesso non è più garantito. A Fivizzano non abbiamo mai avuto un anestesista rianimatore H24 (24 su 24, ndr), non abbiamo un pronto soccorso accreditato e manca un’elisuperficie. Purtroppo, la nostra Amministrazione ancora non ha preso posizione».
Dott.ssa Clara Cavellini (Comitato pro-ospedale di Pontremoli):
«La riduzione dei posti letto operata dalla Regione è un’azione illegittima. La nostra zona ha già dato tanto. Dobbiamo ricordarci che la Lunigiana copre due terzi della superficie del nostro territorio provinciale, con un quarto della popolazione. È una zona montana, con tutti i disagi che questo comporta, servita da due piccoli ospedali. Finché c’era l’Asl in Lunigiana, c’era un sostanziale pareggio nei bilanci, poi è arrivata la fusione con quella costiera e abbiamo visto il buco che è uscito. In totale, in Lunigiana ci sono meno di 100 posti letto. Oltre agli accorpamenti, noi abbiamo quelli che chiamiamo “primari a scavalco”, ossia che stanno un po’ a Pontremoli e un po’ a Fivizzano. Visto che abbiamo in tutto 96 posti letto, la nostra preoccupazione è che ci tolgano il poco che è rimasto, per supplire poi il tutto con la casa della salute. Prima avevamo due reparti di ostetricia, adesso nessuno. Immaginiamoci che danni irreversibili potrebbe avere un distacco di una placenta, non solo per il bimbo in grembo, ma anche per la madre. L’Amministrazione? Supporta la nostra battaglia, tanto da approvare un ordine del giorno in consiglio comunale, perché questi tagli sono illegittimi».
I prossimi appuntamenti:
Domani i comitati che fanno parte del C.R.E.S.T. manifesteranno davanti ad Arezzo Fiere e Congressi, mentre venerdì sera ci sarà un incontro presso la Soms Baccarini a San Marcello Pistoiese con la partecipazione nella veste di moderatore del giornalista della Rai, Marcello Paris.