RIGUTINO (AR) – Gli abitanti contro la centrale a biomasse

Gli abitanti di Rigutino, frazione di Arezzo situata in Valdichiana, sono preoccupati per la propria salute, e chiedono ai soggetti interessati (Provincia di Arezzo-Servizio Energia, Arpat e USL8) e al sindaco Fanfani di non approvare la nuova centrale elettrica a biomasse.

Il progetto, che sarà discusso tra qualche giorno nell’ambito di una conferenza in Provincia, è stato presentato da un’azienda aretina, e prevede la realizzazione di un impianto che produrrebbe energia elettrica sfruttando le biomasse legnose. Si tratta di un processo comunemente ritenuto “green”, ma i circa tremila residenti di Rigutino, documenti alla mano, avvertono che, nel caso specifico, sono tanti i fattori di rischio per la comunità. In primo luogo, l’ubicazione dello stabilimento appare tutt’altro che idonea: la centrale dovrebbe sorgere in un’area classificata come produttiva mista residenziale, a circa 50 metri dalle abitazioni. Gli abitanti sono spaventati dall’aumento delle polveri sottili (PM10 e PM2.5), legato al funzionamento dell’impianto e al trasporto su gomma delle biomasse. “L’aumento della concentrazione di tali polveri” sostiene una delegazione di rigutinesi, “fa crescere in modo proporzionale il rischio di infarto, ictus e cancro polmonare”. La centrale, infatti, è stata classificata come ‘industria insalubre di prima classe’, e non si capiscono i motivi per cui dovrebbe esserne permessa la realizzazione in una zona che, stando al regolamento urbanistico di Arezzo, potrebbe in futuro diventare sede di un asilo aziendale.

Oltre al danno, denunciano infine i cittadini, la beffa: l’energia prodotta dalla centrale non sarebbe sfruttata a beneficio della comunità, in quanto destinata alla vendita. Questi i motivi alla base dell’appello alle istituzioni, alle quali viene chiesto di “esprimere un parere negativo alla realizzazione e all’esercizio di questo impianto”.

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