RIFORMA SANITÀ – L’Assessore Ceccarelli rassicura Arezzo: ‘Qui la sede Asl’
Dopo l’apertura da parte del Presidente della Commissione Sanità, del Consiglio Regionale, Scaramelli interviene l’Assessore aretino e blocca ogni novità sulla sede dell’Asl di area vasta.
La Regione Toscana, già da mesi, sta mettendo in campo una riforma della Sanità regionale di vastissimo respiro con la fusione delle attuali ASL provinciali in tre uniche realtà. La ASL che ricomprenderà i territori delle attuali Provincie di Arezzo, Siena e Grosseto avrà sede nel capoluogo aretino; o almeno questo è quello che è scritto nella Legge approvata dalla Giunta regionale. L’Assessore Ceccarelli, casentinese di nascita e più volte Presidente della Provincia di Arezzo non ammette variazioni rispetto al testo già approvato dalla giunta del Presidente Rossi della quale lui fa parte con delega ai trasporti.
Ecco le sue dichiarazioni:
«Mi pare improponibile. Rossi ha dichiarato che Arezzo sarebbe stata sede della Asl di Area vasta e non ha fatto passi indietro, la legge 28 lo dimostra. La stessa legge è stata presentata dall’assessore alla sanità Stefania Saccardi, ulteriore imprimatur. Mi pare che quella di Scaramelli sia una fuga in avanti senza possibilità di riuscita, il testo di legge, in quel punto, resterà invariato».
Le preoccupazioni da parte delle autorità aretine ed anche del Sindaco di Arezzo Ghinelli erano nate a seguito delle parole del Presidente della Commissione Sanità, Stefano Scaramelli, durate il forum risk:
«Ancora è tutto da valutare, a marzo avremo un direttore generale e uno statuto da proporre, dovrà prevalere il buon senso: il testo può essere modificato devono scegliere i tecnici e la funzionalità non la politica e il campanilismo. La scelta potrebbe essere Arezzo, così come Grosseto o Siena».
Dichiarazione dopo dichiarazione, restano i fatti attuali. La legge attuale prevede come sedi Arezzo, Firenze e Pisa e per poter portare una modifica a tale situazione serve un’emendamento all’attuale legge poi votato ed approvato dal Consiglio Regionale che andrebbe contro alle decisioni della Giunta e del suo Presidente. Siamo così sicuri che il PD toscano arriverà a tanto?