POSTE – Nardi (UGL): “Stop esternalizzazione trasporti”
"Avviamo le azioni di lotta fino a quando l’azienda non farà marcia indietro"
Nardi (UGL): “L’Azienda non fornito alcun elemento di chiarezza e sta andando avanti senza alcun confronto con il Sindacato”.
“Blocchiamo l’esternalizzazione del servizio trasporti di Poste Italiane. Arrivare per tempo fa la differenza”. Questa la presa di posizione di Renzo Nardi, segretario regionale FNC UGL comunicazioni Toscana.
“Dopo che nessun effetto hanno determinato gli interventi di richiamo e denuncia sul problema (prodotti da tutte le sigle sindacali negli ultimi mesi) si è discusso venerdì 20 novembre 2020 (incontro in videoconferenza con Relazioni Industriali per la Toscana) il conflitto di lavoro regionale, per effetto dell’esito negativo della trattativa di Pisa”.
“A fronte delle evidenze rappresentate dalle OO.SS. e dalle R.S.U., l’Azienda al termine del confronto non ha fornito alcun elemento di chiarezza o di novità utile ad arginare il fenomeno, esteso a tutte le province della Toscana, e tale restituire al settore un clima di lavoro adeguato. Abbiamo confermato – puntualizza – la netta contrarietà alla continua esternalizzazione dei servizi a guida. Riteniamo il servizio un’attività fondamentale per Poste Italiane. Sono a rischio centinaia di posti di lavoro ed il mantenimento della stessa attività di core business dell’Azienda”.
“L’Azienda – rimarca Nardi – è andata avanti senza alcun confronto con il Sindacato. È un percorso inaccettabile nel contenuto e nel metodo che ha portato, alla proclamazione del conflitto di lavoro, prima territoriale poi Regionale”.
“Firmando la chiusura negativa del conflitto di lavoro, insieme alle OO.SS. autonome Failp-Cisal e Confsal-com, avviamo l’azione di lotta. Vogliamo impedire per tempo che la strategia trovi conferma richiamando in tal senso l’attenzione di tutta la categoria e dell’opinione pubblica. Definiremo – conclude – con la categoria le modalità e le azioni di lotta per tutta la durata necessaria e con l’obiettivo di convincere l’Azienda ad un dietrofront”.