POLITICA – Blocco lavori Parlamento. È guerra nel Pd
SIENA – Il blocco dei lavori per un giorno al Parlamento sta mettendo in seria crisi la politica nazionale e il Governo delle larghe intese. Ma la notizia, anche se non è una novità, è la guerra interna al Partito Democratico. Ad andare all’attacco del proprio partito per aver prestato il fianco al Pdl questa volta è il segretario provinciale senese dei democratici, Niccolò Guicciardini, che ha scritto una lettera al segretario nazionale, Guglielmo Epifani, e ai capigruppo alla Camera, Roberto Speranza, e al Senato, Luigi Zanda. E questo per esprimere la propria contrarietà alla scelta di sospendere i lavori alla Camera dei deputati dopo la decisione della Corte di Cassazione di calendarizzare per il 30 luglio l’udienza del processo Mediaset per Silvio Berlusconi.
«Berlusconi – afferma Guicciardini – dovrà difendersi nelle sedi opportune, ma non può usare la politica o il suo consenso a fini personali. Sospendere i lavori parlamentari con quelle motivazioni è inaccettabile e sbagliato. Fosse anche per un minuto, è una questione di principi. La dirigenza del Pd ha sbagliato, non c’è dubbio, e crediamo che ci sia molto da cambiare. È necessario che i vertici nazionali del Partito democratico e i gruppi parlamentari dimostrino maggiore coerenza con gli impegni presi con il proprio elettorato».
GUERRA A PALAZZO MADAMA – Intanto, anche a Palazzo Madama, ben 70 senatori del Pd si sono scagliati contro gli «autogol», affermando che serve «uno scatto d’orgoglio» e focalizzando l’attenzione non tanto sulla scelta di per sé, quanto su come la vicenda sia stata comunicata all’esterno. Infatti, secondo i senatori democratici, «appare in gran parte incomprensibile l’occasione che sta perdendo il partito di spiegare e valorizzare le scelte, certo faticose e non facili, dei suoi parlamentari». Insomma, la guerra interna al Pd continua senza sosta, lasciando il Paese nella solita ingessatura.