Nuovo Codice Appalti, mercoledì seminario di Confcooperative Toscana al Convento dei Cappuccini di Pisa
Nuovo Codice Appalti, Confcooperative Toscana: “Un’occasione per migliorare l’intero sistema: al lavoro con Regione e Anci per il contrasto all’illegalità, la tutela della qualità dei servizi e dell’occupazione”
“Vogliamo lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte per trasformare la fase di recepimento del nuovo codice appalti in una opportunità per l’intero sistema regionale. Abbiamo quindi voluto aprire un tavolo di confronto con Regione Toscana, Anci Toscana e Città metropolitana di Firenze che metta al centro buone prassi e criticità riscontrate dalle cooperative nella partecipazione ad avvisi pubblici e far emergere i punti qualificanti per migliorare i processi di procurement pubblico”.
Questa la dichiarazione di Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana che domani, mercoledì 13 luglio a Pisa, aprirà il seminario “Il nuovo Codice degli Appalti: Cosa cambia?” promosso da Confcooperative Toscana e organizzato per approfondire quanto approvato dal Governo lo scorso 19 aprile.
Il workshop, in programma al Convento dei Cappuccini (dalle 9.30 alle 16), grazie ad un parterre di relatori variegato (istituzionale, imprenditoriale e accademico) e qualificato, sarà anche l’occasione per un approfondimento tecnico giuridico delle implicazioni che deriveranno dalla nuova norma sia per le imprese che per le stazioni appaltanti.
In Toscana il movimento cooperativo sviluppa un fatturato complessivo di 12 miliardi di euro, le cooperative presenti sul territorio sono circa 4.000 (2015), quelle rientranti nella categoria di PMI sono circa il 60% delle cooperative attive in Regione.
La politica più generale di semplificazione/qualificazione/riduzione delle stazioni appaltanti rischia di favorire un’impostazione e un dimensionamento delle gare che tende per propria natura a mettere fuori mercato proprio il tessuto di Pmi (anche cooperative) di cui la toscana è ricca, a tutto svantaggio dell’occupazione e dell’economia di territorio. Le previsioni del Nuovo Codice offrono, di contro, un contesto favorevole per recuperare spazi importanti di valorizzazione dell’economia di territorio attraverso la previsione dei cosiddetti lotti funzionali.
“Questo – conclude Fiaschi – richiede una maggiore consapevolezza da parte delle imprese rispetto alle evoluzioni del mercato e la loro capacità di ricercare scale competitive più adeguate, ma anche una forte convergenza istituzionale dei diversi attori in gioco (Regione, Anci, Associazioni di categoria e sindacati) per orientare le politiche di procurement pubblico su linee guida di legalità e di qualità dei servizi e del lavoro, superando la logica del massimo ribasso e del sub-appalto”.