MONTECATINI TERME – Confindustria Toscana, Prima assemblea unitaria degli industriali di Lucca, Pistoia e Prato
Confindustria Toscana: prime valutazioni a conclusione dell’Assemblea svoltasi a Montecatini Terme, allo stabilimento del Tettuccio.
La prima assemblea unitaria degli industriali di Lucca, Pistoia e Prato è stata aperta dai saluti del Sindaco Giuseppe Bellandi ed ha visto la partecipazione di Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI-Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital e di Pier Francesco Saviotti, Amministratore delegato Banco Popolare. Assente per motivi di forza maggiore il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, a rappresentare la confederazione è stato Vincenzo Boccia, nella sua veste di Presidente del Comitato tecnico credito e finanza.
L’Assemblea ha offerto ai Presidenti delle tre Associazioni l’occasione di evidenziare dati numerici e percentuali della struttura industriale rappresentata nelle tre province, sia in valore assoluto che rispetto al totale della Regione, almeno per gli aspetti di maggior rilevanza. La consistenza associativa delle tre Confindustrie che oggi si sono presentate alla prima assemblea unitaria come un nuovo soggetto, che rappresenta 1.473 aziende iscritte che assorbono 37.687 assunti, mostra un profilo sostanzialmente uniforme nei tre territori.
Le tre Province di Lucca, Pistoia e Prato rappresentano il 21,6% dell’export totale della Toscana in valori per un totale di 6,753 miliardi di euro nel 2013, e il 24,5% del valore aggiunto regionale (28,8% nel caso del valore aggiunto manifatturiero, dati Istat 2011 edizione novembre 2013). Se il settore manifatturiero prevalente a Prato è il tessile (incluso il comparto moda ed accessori), a Lucca a primeggiare sono il metalmeccanico e la carta; mentre a Pistoia il settore tessile-moda è il più importante a livello provinciale, il secondo è rappresentato dalla metalmeccanica, il terzo dal cartario.
Nel complesso, il comparto della meccanica di Lucca, Pistoia e Prato rappresenta, insieme, il 33,3% (per numero di imprese) di quello regionale, ed il 20,7% degli addetti totali; il tessile-moda il 68% del numero di imprese per un 64% di addetti; il cartario, oltre il 90% per entrambi i parametri. Si tratta di dati di assoluto rilievo, che spiegano la vocazione unitaria di questa area della Toscana nord occidentale.
Significative nelle tre associazioni sono anche le attività che operano al servizio delle imprese (servizi innovativi e tecnologici).
Esistono ovviamente delle particolarità, legate a ragioni territoriali e/o funzionali alle attività principali: per questo motivo Pistoia esprime una significativa rappresentanza nel turismo (trascinata dal polo termale di Montecatini e Monsummano, ma anche dal comprensorio montano di Abetone ed Appenino Pistoiese), a Lucca, per contiguità con il settore estrattivo, hanno una posizione di riguardo le imprese che producono materiali da costruzione. Prato esprime invece numeri interessanti nella gomma e plastica, e nella chimica.
Il comparto dell’edilizia, presente nelle tre province, è ben posizionato rispetto al totale degli iscritti; pur ridimensionato per effetto della grave crisi di settore.
Con questo panorama, necessariamente sommario ma capace di dare prime indicazioni sull’aggregazione delle Confindustrie delle tre province, i presidenti di Lucca (Cristina Galeotti), Pistoia (Federica Landucci) e Prato (Andrea Cavicchi) hanno impostato la prima assemblea unitaria. La scelta dell’aggregazione è in linea con la politica di razionalizzazione, contenuta nella Riforma Pesenti, che impone una drastica riduzione del numero di territoriali del Sistema Confindustriale. La risposta di Lucca Pistoia e Prato va nel senso di costituire un’unica associazione nella “Toscana del Nord”, per continuare a offrire migliori servizi e una più autorevole rappresentanza ai Soci.
Nella conferenza stampa seguita all’Assemblea, i Presidenti hanno richiamato i motivi alla base di questa scelta: ”dettata – dice per Pistoia Federica Landucci – dalla vocazione produttiva sostanzialmente omogenea di questa area, dalla tipologia spesso analoga delle imprese associate, dalle simili caratteristiche dei suoi territori”. Che non si nasconde l’augurio che questa operazione, che chiama evoluzione associativa, possa generare anche occasioni di business, affermando che se è vero che i mercati si creano, da sempre, quando domanda ed offerta si incrociano, è altrettanto certo che essi si consolidano se si fondano sulla reciproca stima. “Ecco, noi crediamo che l’operazione di fusione possa dare una spinta alla possibilità di scambi di lavoro, fra imprese di questa grande area, mettendo in rete nuovi partner commerciali e qualificati fornitori”.
“Naturalmente il percorso che ci apprestiamo ad iniziare – ha affermato Cristina Galeotti Presidente di Assindustria Lucca – è difficile e complesso, ma quello che dovremo tenere sempre presente è che questo processo non ha alternative. Non possiamo rimanere soli: unicamente con la riduzione e l’accorpamento delle numerose strutture associative esistenti nel sistema confederale sarà possibile realizzare l’ottimizzazione dei costi, l’ammodernamento delle nostre strutture, avere Associazioni più efficienti nei servizi, con un maggior peso nel sistema di Confindustria ed in grado di rispondere meglio alle esigenze delle imprese, obbligate ad operare in un contesto profondamente cambiato. Fondamentale, a mio avviso, sarà la conoscenza delle basi associative; perché un’Associazione è forte tanto più la propria base associativa è consistente, solida e partecipativa.” Per leggere l’intero intervento di cristina Galeotti clicca qui: Intervento Galeotti (1)
Il Presidente dell’Unione Industriale Pratese-Confindustria Prato Andrea Cavicchi ha incentrato il suo intervento sulle infrastrutture dell’area finalizzate alla mobilità di persone e merci, evidenziandone le necessità di potenziamento e di recupero di efficienza; in particolare si è soffermato su ferrovie, autostrade ed aeroporti, con riferimenti anche all’interporto della Toscana centrale ed alle infrastrutture portuali. Anche da parte sua vi è stata un’evidenziazione forte dei tratti comuni alle tre associazioni e al senso profondo dell’operazione di integrazione che si è avviata con oggi:“Il percorso di fusione non contraddice lo spirito con cui oltre un secolo fa fu fondata l’Unione Industriale Pratese, anzi lo conferma e lo ribadisce. Le nostre associazioni esistono per dare voce, rappresentare, affiancare e servire le imprese: un obiettivo incompatibile con particolarismi e spirito di campanile. Arrivare ad un’unica associazione ci garantirà una identità solida, una capacità di rappresentanza efficace e la possibilità di fornire all’industria del nostro territorio servizi efficienti. Il percorso di fusione che abbiamo davanti nasce da scelte consapevoli e mature che coinvolgono profondamente la base associativa.”