Mercosur, Coldiretti: no accordo libero scambio che danneggia agricoltori e mette in pericolo salute cittadini

Gli agricoltori, che chiedono reciprocità e posizionamento ufficiale dell’Italia, sono pronti a tornare a manifestare a Bruxelles come un anno fa. Le importazioni da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay destinate a crescere con accordo. Nel 2023 importanti oltre 40 miloni di prodotti agroalimentari. 

Agricoltori ed allevatori toscani preoccupati per gli effetti dirompenti dell’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea ed i quattro paesi che fanno parte del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) che rischia di spalancare le porte del mercato europeo e nazionale a prodotti alimentari ottenuti utilizzando antibiotici, ormoni e pesticidi vietati nell’Unione Europea. Un paradosso, un vero e proprio autogoal a danno di imprese e cittadini, che va nella direzione diametralmente opposta a quella invocata e sperata dagli agricoltori e dagli allevatori che chiedono, e lo hanno fatto anche con proteste e iniziative, di applicare le stesse regole e standard in materia qualitativa, ambientale e sanitaria, ai prodotti importanti da paesi extra UE per evitare quella concorrenza sleale che sta uccidendo lentamente le imprese e non tiene conto della salute dei cittadini. A denunciarlo è Coldiretti Toscana all’indomani di quello che è stato definito “il peggiore degli accordi possibili con il Mercosur per la filiera agroalimentare europea”. “L’accordo con i paesi del Mercosur va cambiato. C’è in gioco la salute dei cittadini ed il futuro delle nostre imprese agricole che sarebbero enormemente danneggiate dall’ingresso di alimenti di scarsa qualità che avranno solo l’effetto di far sprofondare i prezzi dei prodotti agricoli nazionali che al contrario sono ottenuti nel rispetto di rigide normative e requisiti a tutela dell’ambiente e della salute. Non accetteremo questa rottamazione dell’agricoltura europea decisa a tavolino con un accordo che apre le porte all’arrivo di prodotti agroalimentari con standard di sicurezza e qualitativi inferiori ai nostri. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Reciprocità è quello che abbiamo sempre chiesto e che oggi pretendiamo dall’istituzione europea. Senza regole uguale per tutti, senza immediate risorse aggiuntive per la Pac per compensare l’effetto dell’inflazione, questo accordo non può essere ratificato. Oltre al danno – prosegue la presidente regionale Cesani – si aggiunge anche la beffa perché la Presidente della Commissione von der Leyen ha annunciato un fondo di 2 miliardi di euro per facilitare la transizione verde e digitale dei paesi del Mercosur. Non ci sono risorse per gli agricoltori europei ma per le imprese del Sudamerica si. Non staremo a guardare mentre si penalizzano le nostre imprese agricole a favore di prodotti che non rispettano i nostri standard e minacciano la salute dei cittadini. Siamo pronti a mobilitarci ancora a Bruxelles, come un anno fa, per far sentire con forza la nostra voce nel momento in cui non vengano recepite le nostre richieste”.

Nel 2023 sono arrivati dai paesi del Mercosur in Toscana poco più di 42 milioni di euro di prodotti agroalimentari: una flusso verso il nostro paese destinato probabilmente a crescere se l’accordo sarà firmato. Coldiretti Toscana chiede all’Italia di schierarsi contro l’accordo. “Fino a quando ciò non avverrà continueremo a chiedere che l’Italia, il cui voto ha un peso decisivo sull’approvazione dell’accordo atteso per i primi mesi del 2025, esprima una posizione netta e un voto contrario, così come stanno annunciando altri stati membri come la Francia e la Polonia – conclude la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani”.

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