LIVORNO – Lazzeri (Più Toscana): ‘No a chiusura convitto D’Alesio’
LIVORNO – «A 6 giorni dalla riapertura delle scuole il convitto D’Alesio di Livorno (che istituzionalmente deve dare ospitalità agli studenti delle isole toscane che devono venire a studiare a Livorno e in prevalenza all’Istituto Nautico Cappellini) rischia di non aprire a causa della contrazione dei finanziamenti della Provincia di Livorno. Questo nonostante la determinazione dirigenziale 52 del 21 maggio 2013 che impegna 30.000 euro dell’amministrazione provinciale da destinare all’Istituto». Lo rende noto il consigliere regionale di Più Toscana, Gian Luca Lazzeri, che chiede un intervento della Regione Toscana per garantire il diritto allo studio dei ragazzi provenienti dalle isole toscane.
«Il convitto D’Alesio – spiega – dal 2006 offre ospitalità a 12 ragazzi iscritti all’Istituto Nautico Cappellini di Livorno o ad altri istituti superiori labronici, rendendo accessibile la scuola agli studenti provenienti da famiglia con una bassa soglia Isee e che vivono nelle isole dell’arcipelago toscano. La struttura finora ha potuto svolgere questa importante funzione grazie ai contributi annualmente erogati dall’amministrazione provinciale di Livorno. L’immobile invece è stato conferito dalla famiglia D’Alesio, nota famiglia di armatori livornesi da sempre sensibile alle problematiche di chi vive nelle isole toscane. Ma oggi famiglie degli studenti riferiscono, allarmati e preoccupati, la notizia della mancata apertura del convitto per l’anno scolastico 2013/14, notizia che sarebbe stata data telefonicamente dalla stessa struttura a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico.
Il grido d’allarme lanciato dalle famiglie deve essere accolto e quindi faccio un appello alla Regione e al suo presidente affinché, verificata la situazione, si intervenga per garantire quella che lo stesso Rossi ha chiamato in ambito sanitario “continuità territoriale”, ovvero che i cittadini delle isole non possono essere penalizzati, non devono essere cittadini di serie B, privati, di fatto, di diritti fondamentali come quelli allo studio o alla salute. Il diritto allo studio è uguale per tutti ma per chi vive in un isola, con redditi contenuti, mandare il figlio a scuola in continente non è la stessa cosa.
Ecco quindi che questo principio della continuità territoriale deve essere realmente fatto proprio dalla Regione intervenendo con immediatezza: l’anno scolastico è di fatto già iniziato, per permettere a questi studenti di iniziare o terminare il proprio ciclo di studi. All’assessore Targetti chiediamo se e quando verranno erogati alla Provincia di Livorno le somme riconosciute per i progetti educativi zonali, quantificati per la provincia di Livorno in 600.000 euro e che per lo meno nelle premesse hanno visto una perequazione a favore dei territori montani e insulari. E’ possibile che se si stanziano 4 milioni e mezzo di euro per promuovere tra gli altri l’inclusione scolastica per gli alunni con diversità di lingua e cultura di provenienza non si trovino i sodi per gli alunni dell’isola d’Elba».
fonte: Ufficio Stampa gruppo consiliare Più Toscana