Livorno, la ‘Livornina’ e gli Inglesi: una conferenza alla Biblioteca dei Bottini dell’Olio

Appuntamento martedì 28 maggio alle ore 17

Martedì 28 maggio alle ore 17 la Biblioteca Labronica, sezione dei Bottini dell’Olio (piazza del Luogo Pio) ospiterà una conferenza dal titolo «La ‘Livornina’ e gli Inglesi».
Organizzato dall’Associazione Livorno delle Nazioni e dall’Associazione Livornese di Storia, Lettere e Arti, con il patrocinio del Comune di Livorno l’incontro sarà introdotto da Lucia Frattarelli Fischer e avrà come relatori Stefano Villani dell’Università del Maryland e Matteo Giunti dell’Associazione Livorno delle Nazioni.
Livorno fu una città multietnica e multireligiosa, un esempio isolato di mobilità identitaria nell’Europa cattolica di Antico regime (a partire dalla Toscana, dove dal 1571 gli ebrei italiani erano costretti nei ghetti di Firenze e Siena), sia per la configurazione dei suoi abitanti sia per vocazione economica.
La concessione dei privilegi del 10 giugno 1593 ai «Mercanti di qualsivoglia natione, Levantini, Ponentini, Spagnoli, Portoghesi, Greci, Todeschi et Italiani, Hebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani et altri» affinché si trasferissero a Livorno segna la nascita di quella che è stata definita la Livorno delle nazioni.
Non fu facile applicare e difendere quanto La Livornina prometteva nei suoi 44 articoli. Pur con tutte le variabili, la determinazione politica con la quale il Privilegio fu difeso e applicato contro ogni attacco dell’Inquisizione e delle potenze europee permise a Livorno, in secoli di uniformità religiosa cattolica, l’insediamento e la convivenza di gente proveniente da ogni dove e di ogni confessione religiosa.
Gli inglesi non erano indicati specificamente in questo documento e la relazione di Stefano Villani, già docente dell’Università di Pisa e dal 2008 professore all’Università del Maryland, discuterà i dibattiti, i conflitti e gli stratagemmi con cui le norme della ‘Livornina’, inizialmente pensate per gli ebrei, vennero applicate anche alla nazione inglese di Livorno. Villani presenterà anche la storia e gli enigmi attorno a due copie integrali dei privilegi del 1593 conservate nei National Archives di Londra. La prima, già nota agli studiosi, contrariamente a un mito storiografico consolidato, non fu probabilmente mai mandata in maniera ufficiale alla regina Elisabetta, la seconda copia, settecentesca e scoperta da Villani, è legata a uno dei tanti conflitti giurisdizionali attorno all’applicazione della ‘Livornina’ agli inglesi. Un altro aspetto che verrà preso in esame dalla relazione è come le libertà concesse gli ebrei di Livorno vennero prese ad esempio per il ristabilimento degli ebrei in Inghilterra a metà Seicento e per l’estensione dei loro diritti nel ’700.
Matteo Giunti, presidente dell’associazione culturale Livorno delle Nazioni, ci introduce nel variegato mondo della presenza inglese a Livorno attraverso una ricca documentazione sull’antico cimitero degli inglesi di Livorno, che ne illustrerà la storia e la straordinarietà nel panorama cimiteriale dell’intero Mediterraneo. La presentazione di Giunti proseguirà illustrando due casi emblematici dei fecondi processi di reciproca influenza che si stabilirono a Livorno grazie alle dinamiche dell’incontro: il primo, mostrando una serie unica di documenti relativi alla famiglia degli scultori londinesi Stanton e Giovanni Baratta, tra i massimi scultori barocchi del primo ‘700, riguarderà la tomba del mercante George Chetham (morto nel 1703); il secondo presenta la storia del mercante e collezionista anglo-livornese George Jackson, il suo ritratto nel medaglione che fu posto sulla sua tomba, le sue collezioni e un bellissimo quadro della sua famiglia “super-cosmopolita”.
L’ingresso alla conferenza è libero e gratuito.

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