Le aziende che si occupano di intelligenza artificiale in Italia
Chi sono e come operano le società che muovono un fatturato stimato intorno ai 240 milioni di euro in Italia? La stima si riferisce al 2020 ed è sicuramente destinata ad aumentare, mentre aumentano anche le aziende dedite a questa attività e quelle già esistenti si specializzano.
In Italia le aziende che si occupano di intelligenza artificiale si dedicano principalmente al settore commerciale, anche se grandi passi avanti sono stati fatti negli ultimi tempi in ambito medico e nelle infrastrutture. Ma cosa significa tutto questo?
Cos’è l’intelligenza artificiale?
In maniera molto stringata, si definisce AI (artificial intelligence) quell’insieme di software e hardware in grado di imitare i comportamenti umani. Per quanto riguarda lo stato attuale del settore, si tratta perlopiù di narrow intelligence, ovvero software estremamente specializzati in un’unica mansione.
Ecco quelli più diffusi:
- voicebot e chatbot che dialogano con gli utenti sul web;
- intelligent objects che interagiscono con l’ambiente e prendono decisioni autonome (basti pensare agli aspirapolvere);
- sistemi di language processing che comprendono, analizzano e traducono testi scritti o parlati;
- sistemi di data processing, che fanno lo stesso con i dati, i numeri e le statistiche;
- autonomous vehicles, cioè veicoli autonomi (come un drone per le consegne o le auto self-driving).
In ognuno di questi complessi meccanismi si intersecano numerose discipline, che permettono alle macchine di imitare, comprendere e reagire al comportamento umano. Le aziende che si occupano di intelligenza artificiale hanno l’obiettivo di renderle sempre più efficienti, autonome ed economiche.
Come lavora un’azienda di intelligenza artificiale
All’interno di un’azienda che progetta software AI devono essere presenti ovviamente i programmatori informatici. Sono loro a dare una struttura e un’anima alle intelligenze artificiali e a modificarne i comportamenti in base all’obiettivo da raggiungere. Ma non lavorano certo da soli.
Nel mondo dei software conversazionali, di quelli per uso medico o di quelli che si occupano del servizio clienti, l’input di esperti di altre discipline è fondamentale. Non sarebbe possibile creare un chatbot in grado di rispondere correttamente a una richiesta scritta senza l’aiuto di un linguista. Allo stesso modo i sistemi di diagnostica non funzionerebbero senza il prezioso contributo di esperti del settore. Perfino sociologi, psicologi e sceneggiatori entrano in gioco nelle aziende di intelligenza artificiale.
Infatti sono loro a dare alle macchine una personalità, a scrivere i canovacci su cui si muoveranno i loro dialoghi, a insegnare ai software i metodi di apprendimento e comprensione della lingua, ma anche delle emozioni umane.
In quali settori viene impiegata
Le aziende che si occupano di intelligenza artificiale, anche in Italia, hanno clienti sempre più vari. Un software in grado di velocizzare il dialogo con gli utenti serve tanto a un e-commerce di abbigliamento quanto a una grande catena di supermercati. Senza contare le innumerevoli applicazioni nella pubblica amministrazione. In questo ambito, l’AI può veramente fare la differenza e consentire al Paese un grande balzo in avanti.
Oggi i settori che maggiormente usano l’intelligenza artificiale sono quelli del commercio, del customer service e dell’analisi dei dati. Questo elenco è però destinato ad allungarsi a dismisura, comprendendo infine tutte le attività che possono essere velocizzate e semplificate da un software intelligente.