LARCIANO – Sequestrati 500 kg di marijuana in una fabbrica
LARCIANO (Pistoia) – Dall’esterno appariva come un normale capannone industriale adibito a deposito o sede di una delle centinaia di fabbriche che popolano la zona industriale di Larciano, in provincia di Pistoia, ma quando i militari della Compagnia di Empoli questa notte hanno fatto irruzione si sono trovati di fronte ad una attrezzatissima azienda devoluta alla coltivazione di cannabis. Tre le persone arrestate, due italiani ed una cinese. I militari da giorni stavano indagando sulla presenza di una piantagione di marijuana nei territori tra la province di Firenze e di Pistoia, e questa notte mentre stavano perlustrando l’area a cavallo tra Cerreto Guidi e Fucecchio hanno “fiutato” che questa non fosse poi così lontana.
Percorrendo infatti via Pistoiese, i Carabinieri hanno notato un furgone bianco che a velocità sostenuta si avviava verso la provincia di Pistoia. Mettevano in essere un pedinamento del mezzo che li portava ad un capannone isolato nel comune di Larciano dove il conducente effettuava una sosta e caricava furtivamente del materiale, ritornando poi in direzione di Fucecchio in un podere della zona di Botteghe da dove, dopo essersi fermato per alcuni minuti, usciva per ripercorrere lo stesso tragitto precedente e ritornare al deposito per ulteriore carico.
Conclusesi le stesse operazioni, facendo affidamento anche al loro “fiuto investigativo” posto il forte odore di cannabis proveniente dal furgone, allertati altri militari, fermavano il mezzo nel comune di Cerreto Guidi. Il mezzo appariva colmo di piante di cannabis di circa due metri tanto che le stesse sovrastavano anche il conducente rendendone poco agevole la mobilità. Veniva effettuato un blitz nel deposito dove veniva identificata una donna cinese priva di documenti, che viveva in quella struttura ed effettuava il servizio di guardiana. L’ingresso nella struttura lasciava “stupefatti” i militari che trovavano all’interno dello stesso un laboratorio professionale per la coltivazione delle piante di cannabis. Sette le stanze adibite a serra dove le piante potevano svilupparsi grazie alla complessa attrezzatura organizzata al meglio per produrre in quantità industriale piante di canapa. Circa 200 lampade, 1000 litri di fertilizzante, centinaia di vasi di varie dimensioni, decine di ventilatori e centinaia di metri di tubi di irrigazione garantivano il necessario per poter coltivare e immettere sul mercato migliaia di chilogrammi di cannabis.
L’opificio della droga aveva un’organizzata suddivisione delle aree interne tanto da individuare una stanza “nursery” per le piantine appena nate e delle camere di sviluppo dove le lampade ad alto voltaggio collegate ad un modulatore di intensità riuscivano a fornire la giusta luce ed a sviluppare il necessario calore per le preziose piante, il tutto schermato da un controsoffitto che impediva alla forte luce di essere visibile dall’esterno.
Supera i 500 chilogrammi il peso delle piante (già pronte per la successiva fase di essiccazione) rinvenute e sequestrate nell’operazione di questa notte, a cui si aggiungono ulteriori 550 piante in fase di crescita oltre al materiale per la coltivazione. Un sequestro senza precedenti che ha inferto un duro colpo alla organizzazione che gestiva l’attività togliendo dal mercato circa 1.500.000 di dosi per un valore di circa 2.500.000 di euro. In manette sono finiti con l’accusa di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente M.M., 59enne pregiudicato domiciliato a Prato, conducente del veicolo che trasportava le piante, P.C. 62enne censurato domiciliato a Fucecchio, proprietario del fondo dove parte delle piante sono state rinvenute, e Q.H. cinese 24enne, individuata come custode del capannone, che dovrà rispondere oltre che di coltivazione anche del reato di furto di energia elettrica poiché il consistente fabbisogno di energia necessario alle lampade era stato soddisfatto attraverso un allaccio abusivo alla rete elettrica.