Juventus-Inter. Chiellini-Icardi, palla in movimento
FIRENZE – La Juventus ha battuto per 1-0 l’Inter con un bolide dell’ex Fiorentina Cuadrado, ma a far discutere è l’arbitraggio del bolognese Rizzoli. Secondo i nerazzurri, il fischietto felsineo avrebbe pesantemente danneggiato la propria squadra negandole tre rigore. Secondo ex arbitri come Cesari e Casarin, per citarne due, in Juventus-Inter di domenica sera non ci sarebbe stato alcun penalty. Su queste decisioni tralasciamo il nostro focus. Ciò che ci fa più ridere (per non piangere) è soprattutto una cosa del dossier presentato dall’Inter sull’arbitraggio.
Dopo un fuorigioco fischiato in attacco all’Inter, Alex Sandro passeggia con la palla e la cede al toscano Chiellini che la calcia verso il corregionale Buffon dopo aver tentato di stopparla. Come un falco si butta in picchiata l’argentino Icardi che si ritrova a tu per tu con l’estremo difensore bianconero. Ma a questo punto Rizzoli ferma il gioco.
L’Inter grida allo scandalo, in diretta si parla di palla in movimento. C’è chi dice che Rizzoli sia stato distratto da una sostituzione, chi invece, come l’Inter, parla di errore arbitrale perché Chiellini avrebbe battuto regolarmente la punizione indiretta. Giornali, tv, opinionisti, iscritti all’Ordine dei Giornalisti iniziano una crociata dicendo che la palla era ferma e mostrano le immagini fornite dalla società nerazzurra.
Strano, però, che a nessuno di questi giornali, tv, opinionisti e iscritti all’Ordine dei Giornalisti sia venuta l’idea di ingrandire l’immagine del video per vedere se effettivamente il pallone fosse fermo (errore di Rizzoli e Inter defraudata) oppure se Chiellini l’avesse colpito quando ancora non era immobile (decisione giusta di Rizzoli e figuraccia dell’Inter e di chi le è andata dietro). Ed è molto strano visto e considerato che, per gli eventi accaduti in area bianconera, è stata usata la lente di ingrandimento ed è stato vivisezionato qualsiasi frame per dare l’una o l’altra opinione.
Ecco, quindi, nel nostro video qui in basso la sequenza in cui si nota Chiellini ricevere il pallone da Alex Sandro per battere la punizione, stopparlo male e battere subito il calcio piazzato indiretto. Al momento del secondo tocco (quello successivo allo stop), la palla è ancora in movimento (si vede chiaramente dall’ingrandimento) e quindi Rizzoli (che ha fatto ripetere per ben tre volte il calcio di punizione) ha fatto bene a fermare il gioco. D’altronde, il regolamento parla chiaro. A pagina 110 (regola 13) c’è scritto chiaramente che per battere un calcio di punizione “il pallone deve essere fermo e chi lo calcia non deve toccarlo di nuovo prima che sia stato toccato da un altro calciatore”. Chissà se tutti i “colleghi” che hanno gridato allo scandalo faranno un passo indietro come impone la nostra deontologia professionale. Sinceramente, ne dubito.