Il partito ecologista Volt sulla nomina dei vertici dell’Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli
Nei prossimi giorni il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il Consiglio Regionale si esprimeranno in merito al futuro del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, nominando gli organi di vertice che cureranno gli interessi del polmone verde alle porte di Pisa, Viareggio, Vecchiano e Livorno.
Queste imminenti nomine hanno sollevato molta attenzione, soprattutto tra le associazioni e i movimenti ambientalisti del territorio che reclamano a gran voce la scelta di figure con le necessarie competenze, e un’adeguata attenzione alla questione della parità di genere, con la nomina di una donna alla guida dell’ente Parco.
Anche Volt, come partito paneuropeo ecologista che ha tra i suoi capisaldi la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica e l’accountability delle istituzioni, cioè l’obbligo di queste di rendere conto del proprio operato, si esprime a favore della massima trasparenza della procedura di selezione di chi avrà il delicato compito di guidare questa preziosa area, unica nel suo genere. E’ proprio per le caratteristiche peculiari dell’area di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli che per la Presidenza vorremmo venisse scelto un profilo con comprovate competenze e capacità gestionali. Una persona con doti tali da riuscire a valorizzare il territorio, senza mai perdere di vista il primario obiettivo del proprio compito: tutelare il fragile ecosistema del Parco.
Ci auguriamo quindi che il Presidente Giani e il Consiglio Regionale della Toscana abbiano cura di accogliere le richieste e le sollecitazioni dei cittadini e del mondo associativo, rendendo noti sia i Curricula dei candidati e delle candidate che i criteri di selezione adoperati per scegliere il Presidente e i componenti del Consiglio Direttivo del Parco, ispirati dalla ricerca delle necessarie competenze e sensibilità rispetto ai temi ambientali e faunistici e con adeguata attenzione alla parità di genere, al di là di consuetudini legate a logiche di convenienza e spartizione politica.