GROSSETO – Turismo e ambiente: concluso l’intervento che permetterà il ripopolamento ittico al largo della costa
Incentivare una pesca di qualità, rispettosa dell’ambiente e integrata con i servizi turistici della costa: questi gli obiettivi strategici dell’intervento effettuato nei fondali marini grazie alle risorse comunitarie FEAMP, fondo europeo per la politica marittima, pesca e acquacoltura.
Un progetto da 150mila euro che ha permesso di installare dieci dispositivi che serviranno ad attirare pesci e crostacei ripopolando le zone interessate. I lavori sono conclusi e le operazioni di monitoraggio sono subito partite e proseguiranno per cinque anni, come è stato spiegato durante l’iniziativa organizzata da Confcooperative Toscana Sud presso il Restaurant & Cafè ‘La Rotonda’ di Marina di Grosseto che ha visto la partecipazione di molti operatori del settore. «Ognuna delle strutture è composta da un blocco di cemento posizionato sul fondale in un punto privo di organismi, da una boa di superficie e da due reti ombreggianti – ha illustrato Daniele Conti, presidente della società cooperativa San Leopoldo che ha eseguito i lavori di allestimento delle strutture ombreggianti, assistenza al collocamento dei corpi morti e primo monitoraggio con attrezzi della pesca professionale – già da subito abbiamo registrato nelle aree interessate l’aggregarsi di varie specie marine come orate, gallinelle, razze e rombi». Strutture del genere sono da sempre state utilizzate dai pescatori e negli ultimi anni sono state individuate dalla commissione europea come strumento per l’aggregazione di biomasse ittiche. «Si tratta di un intervento importante che permetterà di diversificare l’attività di pesca, sostenendo contemporaneamente la biodiversità» ha dichiarato Denise Malfetti, direttrice di Confcooperative Toscana Sud. «Ci aspettiamo risultati positivi sia per la pesca professionale sia per la pesca sportiva» ha continuato Andrea Bartoli presidente Federcoopesca Toscana. Dai pescatori ai ristoranti passando per i circoli velici e le strutture ricettive, «in un’area a vocazione turistica come questa dobbiamo fare sistema e trovare i punti di incontro per sviluppare servizi di qualità, garantendo pescato locale e turismo ittico, puntando a far vivere questi territori 365 giorni l’anno e non solo durante l’alta stagione» ha concluso Massimo Guerrieri della Società Cooperativa San Leopoldo.