Grosseto, firmato in Provincia il Patto locale per lo sviluppo e il potenziamento delle competenze
Per siglare il protocollo è intervenuta a Grosseto l’assessora regionale all’istruzione e alla Formazione professionale, Lavoro, Università e Ricerca, Alessandra Nardini
Dare vita ad una nuova alleanza formativa e ad una strategia condivisa tra istituzioni, parti sociali, istituti scolastici e polo universitario per soddisfare in modo adeguato i fabbisogni formativi della provincia di Grosseto, arrivando ad una puntuale definizione degli interventi da finanziare nell’ambito degli strumenti di programmazione comunitaria pluriennale 2021-2027 e del nuovo Patto per il Lavoro.
Con questo obiettivo è stato firmato nella sala consiliare del Palazzo della Provincia di Grosseto, il Patto locale per lo sviluppo e il potenziamento delle competenze, che coinvolge la Regione Toscana, come ente promotore dei Patti per la formazione locale, la Provincia di Grosseto in qualità di ente coordinatore del Patto, la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno; tutte le parti sociali, dalle organizzazioni sindacali alle associazioni datoriali del territorio, il polo universitario grossetano e gli istituti scolastici.
Un Patto che l’assessora regionale al lavoro e alla formazione, Alessandra Nardini, intervenuta a Grosseto per la firma, ha voluto declinare sulle province, ritenendo che questo sia il livello di rappresentazione più adeguata dei fabbisogni formativi, a conferma di un ambito importante in cui le Province, fino alla legge Delrio, avevano operato.
Il nuovo Patto per il Lavoro prevede per la Toscana, nel complesso, 53.8 milioni di euro, derivanti dallo sblocco, a livello nazionale, di residui relativi a vecchi ammortizzatori in deroga; è stata effettuata una prima ripartizione pari, complessivamente, a 26.9 milioni di euro, la metà della cifra totale, assegnando un budget a ciascun territorio provinciale, al fine di mettere in campo misure di politiche attive del lavoro.
“Lo sviluppo a livello territoriale di alleanze formative – ha dichiarato l’assessora regionale a istruzione, formazione, lavoro, università, Alessandra Nardini – è una priorità, perché un quadro puntuale e aggiornato sui fabbisogni formativi locali aiuta a rendere più aderenti ai bisogni dei territori le azioni da mettere un campo a livello regionale grazie alle importanti risorse che abbiamo a disposizione in questa fase: il nuovo Programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL) previsto dal PNRR, il nuovo settennato del Fondo Sociale Europeo, il Nuovo Patto per il Lavoro che abbiamo concertato con la Commissione Regionale Permanente Tripartita, rispetto al quale abbiamo allargato il confronto anche ai territori attraverso appositi tavoli provinciali con le parti sociali locali. Rispetto a quest’ultimo il budget provinciale di Grosseto ammonta a oltre 2 milioni di euro per la prima metà delle risorse ripartite a livello regionale e le parti sociali grossetane hanno deciso di destinarne oltre 405.000 euro proprio a percorsi formativi legati al Protocollo territoriale.
Da un lato la fase difficilissima che stiamo attraversando, per i motivi che tutti noi ben conosciamo, e dall’altro la straordinarietà delle risorse che avremo a disposizione richiamano a un impegno senza precedenti che potremo affrontare con la collaborazione di tutti i soggetti firmatari del Protocollo. La provincia di Grosseto ha grandi potenzialità che dobbiamo cogliere, ed investire in modo mirato sulla formazione di competenze negli ambiti in cui c’è più bisogno è fondamentale per creare buona occupazione e irrobustire il tessuto produttivo”.
“La provincia di Grosseto – spiega il presidente Francesco Limatola – è caratterizzata da un tasso elevato di abbandono scolastico e da una popolazione con un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione. Questi fattori, insieme, determinano la forte difficoltà delle imprese nel trovare manodopera qualificata e nel garantire un adeguato ricambio generazionale all’economia locale. Con questo Patto puntiamo a definire un’offerta formativa strategica che sappia anticipare i bisogni del sistema produttivo, contrastando il mismatch ovvero il disallineamento tra offerta formativa ed esigenze del mondo del lavoro; garantisca pari opportunità nell’accesso alla formazione e allo sviluppo delle competenze digitali, tecnologiche e ambientali, che sono sempre più richieste nella transizione verde e digitale dell’economia e promuova la cultura di impresa tra i giovani. Ringrazio la Regione e tutti i soggetti che collaboreranno attivamente al successo di questo ambizioso obiettivo”.
Il Protocollo d’intesa avrà una durata di tre anni e sarà rinnovabile per altri tre rimanendo aperto all’adesione di altri soggetti firmatari, con il consenso dei primi sottoscrittori. Nel dettaglio il documento impegna la Provincia di Grosseto alla costituzione di un osservatorio permanente sui fabbisogni professionali in grado di raccogliere dati utili a creare un’offerta formativa qualificante e qualificata. La Regione da parte sua dovrà valutare adeguate forme di sostegno al modello e al sistema territoriale di sviluppo delle competenze; garantire un’informazione costante sugli strumenti regionali a sostegno della formazione; promuovere la parità di genere; tener conto del fabbisogno di competenze richieste dal sistema imprenditoriale locale e del quadro conoscitivo emerso dall’osservatorio provinciale, sia per la definizione degli strumenti di programmazione in materia di formazione, sia per rappresentarlo alle studentesse e studenti nell’ambito delle proprie attività di orientamento. La Camera di Commercio tra le altre cose dovrà contribuire a organizzare iniziative di orientamento al lavoro. Tutti i firmatari dovranno collaborare alla corretta rilevazione dei fabbisogni formativi. Al riguardo il Patto prevede anche la costituzione di un tavolo di coordinamento, che si riunirà almeno una volta ogni sei mesi su convocazione della Provincia, per una verifica periodica dello stato di attuazione del Protocollo ed il monitoraggio dei risultati raggiunti.