A.Ge. Toscana scrive ai Presidenti dei Consigli di Circolo e d’Istituto
Pubblichiamo la seguente lettera diffusa dall’A.Ge Toscana ai Presidenti di Circolo e d’Istituto
Sempre più di frequente capita, nei corsi di formazione tenuti gratuitamente nelle scuole della Toscana o nelle consulenze fornite dagli esperti, di rispondere a domande sul ruolo e sui compiti dei genitori nella scuola.
Mentre le risposte ai rappresentanti di classe sono relativamente facili, la questione si fa più complessa per quanto riguarda i consigli di Circolo e d’Istituto: può il Dirigente scolastico convocare il Consiglio? No assolutamente. Può il Presidente aggiungere punti all’ordine del giorno? Certo che può, è il presidente. E poi ci sono il Piano triennale dell’offerta formativa, il conto consuntivo, il contributo volontario, le variazioni di bilancio… “Manca il senso della propria identità -rileva Rita Manzani Di Goro, presidente di AGe Toscana– C’è confusione sui ruoli e sulle competenze. Quello che manca negli Organi collegiali, da sempre, è la formazione”.
L’associazione genitori A.Ge. ha ritenuto utile mettere a disposizione delle scuole toscane una scheda sintetica predisposta dal proprio Ufficio scuola in merito alle prerogative di una figura chiave come quella del Presidente del Consiglio. Altri approfondimenti sul funzionamento degli Organi collegiali della scuola sono disponibili sul sito agetoscana.it; c’è inoltre piena disponibilità a organizzare incontri gratuiti di formazione aperti ai membri dei Consigli nei vari territori della Toscana, come già se ne stanno organizzando nelle province di Firenze, Siena e Pistoia a partire dal gennaio 2017.
L’ultima sollecitazione rivolta ai genitori riguarda l’approfondimento di tematiche essenziali come la disostruzione pediatrica e le modalità per lo spezzettamento dei cibi, reperibili anche alla pagina http://www.agetoscana.it/74-stampa/554-bimbi-sicuri-a-tavola.html
Ecco alcuni contenuti della scheda inviata alle scuole toscane:
Il Presidente del Consiglio di Circolo/Istituto svolge un ruolo importante della vita della scuola: una volta eletto, cessa di rappresentare la componente dei Genitori e rappresenta tutti i membri del Consiglio; garantisce la democrazia all’interno del Consiglio ed è garante della libertà di espressione e di parola di tutti i Consiglieri.
Per svolgere al meglio il proprio ruolo, deve avere una buona conoscenza della normativa scolastica e curare i rapporti interpersonali. Deve condurre il Consiglio, introdurre gli argomenti in trattazione e spiegarne i contenuti, dando la parola al Dirigente qualora lo ravvisi necessario.
Le normative e i regolamenti di ogni singolo Istituto disciplinano il funzionamento degli organi collegiali: il Presidente deve osservarli e pretendere che siano osservati.
Fatta eccezione per la prima seduta del Consiglio, che è disposta dal Dirigente scolastico al fine di eleggere Presidente e Giunta esecutiva, la convocazione del Consiglio è un atto di esclusiva competenza del Presidente, che egli effettua mettendo all’ordine del giorno gli argomenti richiesti dal Presidente della Giunta esecutiva (cioè dal Dirigente scolastico) ed eventualmente altri argomenti che lui stesso reputi opportuni, sentiti i Consiglieri e le varie componenti scolastiche.
Il Presidente può chiedere (e su questo è auspicabile che il Regolamento sul funzionamento del Consiglio si esprima in modo puntuale) che per i punti da inserire all’OdG sia depositata in precedenza la documentazione da sottoporre in visione ai Consiglieri, al fine di garantire a tutti l’accesso agli atti e l’espressione di un voto consapevole; deve accertarsi della regolarità della convocazione dell’assemblea e annullarla in caso di difetto; nomina il Segretario verbalizzante; dà la parola ai Consiglieri e allontana chi, tra il pubblico, disturba la seduta.
Mentre il Consiglio può decidere di rinviare o di non trattare un punto all’OdG, è il Presidente che decide se e quando porre in votazione un argomento; può non porre in votazione un punto che presenti vizi formali o incompletezza di atti (es.: mancanza degli allegati al deliberato, ritardata pubblicità degli atti, ecc.). Deve curare che le delibere siano motivate e che contengano i riferimenti normativi che ne permettano la trattazione e la votazione.
È opportuno che conosca il funzionamento e il contenuto del Programma Annuale, del Conto Consuntivo, le scadenze contabili e la formazione del P.T.O.F., in modo da garantire alle varie componenti rappresentate di poter formulare autonome proposte e osservazioni. Il Consiglio è l’organo di indirizzo politico e come tale deve ricevere tutte quelle informazioni che gli sono necessarie per dare impulso al governo della scuola.
Il Dirigente e il D.S.G.A. curano l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio, che costituiscono un atto normativo interno valido a tutti gli effetti di legge. Qualora reputino il deliberato non idoneo alla funzione amministrativa possono fare ricorso per via gerarchica o impugnarlo al TAR.
Eventuali scostamenti da quanto deliberato dovranno essere motivati e portati immediatamente in Consiglio.
Quanto proposto dalla Giunta Esecutiva vale appunto quale proposta e il Consiglio è libero di agire in forma autonoma discostandosi, se necessario, dalle proposte fatte.
È importante che il Presidente possa collegarsi con i rappresentanti delle varie componenti del Consiglio ed in particolare con i genitori (rappresentanti di classe) e con gli alunni (rappresentanti degli alunni nella scuola superiore) al fine di favorire la partecipazione e assumere le informazioni necessarie allo svolgimento del proprio compito istituzionale.
Le norme principali che un Presidente (e un Consigliere) deve conoscere sono:
– il D.L.vo 297/94 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione)
– l’O.M. 215/91 (Elezione degli organi collegiali a livello di circolo-istituto)
– la C.M. 105/75 (Regolamento tipo)
– l’art. 21 L. 59/97 (Riforma della pubblica amministrazione: l’autonomia scolastica)
– il D.P.R. 275/99 (Regolamento dell’autonomia)
– il D.I. 44/01 (Regolamento contabile)
– la L.Cost. 3/01 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione)
– I regolamenti in vigore nell’Istituto.
Qualora si riscontrino casi la cui fattispecie non sia contemplata o disciplinata dalla normativa interna di istituto o di settore, è opportuno fare riferimento alle norme sugli Enti Locali.
In sintesi: Il Presidente convoca il Consiglio di Circolo/Istituto su richiesta del Dirigente Scolastico (D.S.), della Giunta Esecutiva, della maggioranza dei Consiglieri o di propria iniziativa.
Presiede e cura lo svolgimento delle sedute del Consiglio; nomina un segretario; in caso di parità nella votazione, il suo voto vale doppio. Può partecipare ai lavori della Giunta Esecutiva, senza diritto di voto.
Il Presidente scioglie la seduta in mancanza del numero legale dei Consiglieri, può sospenderla temporaneamente per esaminare delibere e mozioni; è sua facoltà allontanare chiunque, nel pubblico, sia causa di disordine ed eventualmente proseguire la seduta in forma non pubblica, secondo i riti previsti negli ordinamenti degli Enti Locali.
Qualora il Presidente cessi dalla carica, si dovrà procedere a nuova elezione. Il Consiglio può deliberare di eleggere anche un Vice Presidente, con le stesse modalità previste per l’elezione del Presidente, il quale ne assumerà le attribuzioni in caso di sua assenza. In caso di assenza anche del Vice Presidente, le attribuzioni del Presidente sono esercitate dal Consigliere genitore più anziano.
Ufficio Scuola di A.Ge. Toscana