Firenze – Nardella e il green pass, una lunga storia d’amore
“Il turismo delle città d’arte è un turismo particolare, intercontinentale e internazionale”
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, non ha mai fatto mistero della sua simpatia per il green pass, il documento che consente a chi è vaccinato o a chi è già guarito dal Covid-19 di muoversi liberamente in Italia e in Europa. Ancora una volta, e ancora con gran sorpresa per molti, la Città di Firenze punta sul turismo, in qualità di città d’arte.
Usando le parole del sindaco: “Il turismo delle città d’arte è un turismo particolare, intercontinentale e internazionale.” Tutto questo deriva dell’intervista accordata a Simona Bellocci per InToscana, nel mese di maggio. Allora, come oggi, Nardella era ed è preoccupato della poca affluenza di turisti in Italia e a Firenze in particolar modo. In effetti i dati non sono rassicuranti: la società Toscana Aeroporti – società che gestisce gli aeroporti di Pisa e Firenze – ha trasportato nel 2020, 1.984.552 passeggeri, in calo del 76% rispetto al 2019 a causa degli effetti dell’emergenza sanitaria. E la matematica non è, di certo, un’opinione.
Nel corso della presentazione della campagna “Firenze, come non l’hai mai vista”, il sindaco ha sottolineato come il 14% del PIL nazionale derivi dal turismo e che la sola città del Giglio contribuisce ad una bella fetta della percentuale. In più, la sua preoccupazione verte anche sull’aeroporto di Firenze, che accoglie sempre meno viaggiatori, meno rispetto alla realtà pre-Covid! Perciò, la soluzione generale a questa situazione che investe il globo mondiale, sarebbe proprio il green pass, proposta lanciata anche stamattina dal primo cittadino fiorentino sul suo account Twitter.
Questa volta, però, alludendo, non più al settore del turismo, che rappresenta una bocca di ossigeno per le casse della città, ma alla vaccinazione. “La libertà individuale di non volersi vaccinare non può gravare però sull’interesse collettivo”, e ancora “sostengo la proposta che solo chi avrà il certificato vaccinale potrà accedere a strutture come teatri, cinema, palestre e quant’altro”.
Le dosi di vaccino somministrate in Toscana ammontano a 2.664.035 dosi su un totale di 3.013.161 consegnate. La percentuale di persone vaccinate – includendo sia quelli a cui è stata somministrata solo una dose, sia entrambe le dosi – si aggira su un bel 88.4%.
Leonardo Testai, sul Corriere fiorentino, a fine maggio, citava un sondaggio dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Firenze, secondo il quale la presenza turistica, dall’inizio dell’estate, potrebbe andare dai 7 milioni nello scenario più favorevole, ai 5 milioni nello scenario meno favorevole, nel caso in cui la ripresa non si sviluppi a inizio stagione calda.
Perciò, nella visione di Nardella, il green pass serve proprio a “garantire la libertà di movimento e favorire la partecipazione ad eventi pubblici.” Partecipazione, tra l’altro, garantita dal decreto-legge 22 aprile 2021, n.52, conosciuto al largo pubblico con il titolo “Decreto riaperture”.
Non possiamo condizionare gli altri con le nostre scelte, certamente e ragionevolmente, ma non possiamo neanche calpestare con i nostri piedi le nostre libertà e i nostri diritti, trasformandoci in tanti piccoli ‘Crono’. Diritti garantiti dallo stato, lo stesso stato di cui Dario Nardella è interprete e rappresentante.