FIRENZE – Approvato il Piano urbano di mobilità sostenibile, ecco come ci muoveremo nel territorio metropolitano
Illustrato dal delegato Francesco Casini. Priorità, linee di intervento, aggiornamento ogni due anni. Completamento della rete tranviaria, estensione di quella ciclabile, parcheggi di interscambio, autostazioni, Bus Rapid Transit, centri intermodali
Il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze ha approvato il Pums-Piano urbano di mobilità sostenibile della Metrocittà.
“Siamo molto soddisfatti – dichiara Francesco Casini, consigliere delegato della Città Metropolitana alla Mobilità e Sindaco di Bagno a Ripoli – che il Consiglio metropolitano abbia approvato il Piano, uno degli atti più importanti per il territorio che mette al centro la qualità del trasporto pubblico, i cittadini e l’ambiente. Una tema, quello della mobilità sostenibile, che diventa sempre di più un valore aggiunto per la qualità della vita e un elemento fondante della salute collettiva, attraverso la pianificazione di servizi sempre più efficienti, capillari ed ecologici”.
Il piano ha validità decennale, “ma ci ripromettiamo – aggiunge Casini – di aggiornarlo almeno ogni due anni o anche meno, in relazione alle nuove necessità che si creeranno a causa della pandemia. Il percorso di partecipazione per realizzare il Pums è stato ampio, ha coinvolto tutti i Comuni metropolitani che voglio ringraziare, così come i cittadini, le categorie e gli stakeholder ascoltati nei tavoli e attraverso i questionari online. Ringrazio i consiglieri metropolitani per l’ottimo lavoro fatto in Commissione, e gli uffici metropolitani per il grande impegno profuso”.
Tra gli obiettivi fondamentali che compongono il Pums, il consigliere delegato Casini ricorda ad esempio il completamento della rete tranviaria fiorentina con l’estensione verso i Comuni della cintura fiorentina, il potenziamento e l’estensione della rete ciclabile metropolitana, la realizzazione di una rete di parcheggi di interscambio e progetti di corridoio per l’accessibilità universale multi-modale a stazioni, fermate ed autostazioni, la realizzazione di sistemi di Bus Rapid Transit extraurbani a motorizzazione a basso livello di emissioni, e il potenziamento della sosta per vetture e quello dell’offerta ferroviaria mediante la creazione di un servizio metropolitano a breve cadenza.
“Progetti concreti e già avviati, accanto ai quali – prosegue Casini – ricordo il grande lavoro per realizzare un nuovo sistema tariffario integrato, ovvero un biglietto unico per bus, treno e tram per i cittadini metropolitani, molto richiesto da utenti e amministrazioni locali, il piano di agevolazioni tariffarie per i collegamenti con l’agglomerazione urbana fiorentina e il Sistema Unico Metropolitano di InfoMobilità. Obiettivi e progetti di visione, pianificazione e innovazione su cui stiamo lavorando con molta energia, a cui si aggiunge la funzione abilitante per l’accesso ai finanziamenti nazionali e europei. Un’altra grande sfida della Città Metropolitana che solo nell’ultimo anno è riuscita a ottenere quasi 50 milioni di investimenti in materia di mobilità sostenibile e trasporto rapido collettivo”.
Il percorso di partecipazione è stato ampio, ha coinvolto i Comuni metropolitani e tutti i soggetti interessati, e la proposta di Pums e del relativo Rapporto ambientale, è stata elaborata tenendo conto degli esiti del percorso partecipato. 169 le osservazioni al “Progetto di Piano; 30 contributi sul Rapporto Ambientale, di cui 11 con effettivi contributi in materia ambientale.
Tutte le osservazioni e i contributi pervenuti sono stati presi in considerazione e utilizzati ai fini della stesura finale del Piano e del relativo rapporto Ambientale.
Acquisito il “Parere Motivato di VAS” espresso dal Comune di Firenze, autorità competente e in merito alla Valutazione Ambientale del Piano.
Il Pums è uno strumento di pianificazione strategica che sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana e propone il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale in un orizzonte temporale di medio lungo periodo(10 anni), va aggiornato con cadenza almeno quinquennale ed è sottoposto a monitoraggio biennale.
Prima della seduta odierna del Consiglio si sono svolti quattro incontri con i Sindaci di Città metropolitana nel corso dei quali sono stati presentati gli interventi portanti del Piano e i finanziamenti ministeriali ai quali la Città metropolitana ha potuto accedere grazie alla già avvenuta redazione del Pums. Il Pums assolve anche una fondamentale funzione “abilitante” per l’accesso ai finanziamenti.
Il capogruppo del Pd Massimo Fratini ha ringraziato “per il grande lavoro fatto e l’opera di partecipazione. Abbiamo approvato un atto tra i più importanti della legisltatura, che dà linee organiche di intervento per i prossimi dieci anni. Lo lasciamo in eredità a chi dovrà continuarne l’attuazione e mettere in relazione il Pums con lo Scudo verde della città di Firenze. E’ un’interazione decisiva”.
Il Pums è stato approvato con i voti del Pd, contrari Centrodestra per il cambiamento ed Enrico Carpini (Territori Beni Comuni), astenuto Lorenzo Falchi (Territori Beni Comuni).
“Il piano urbano della mobilità sostenibile, presentato presso la Città Metropolitana di Firenze è una dichiarazione di intenti, non un completo playing con una definita road map per sopperire in tempi e modalità certi, alle carenze infrastrutturali di cui il nostro territorio ha bisogno”, hanno dichiarato congiuntamente i consiglieri metropolitani leghisti del gruppo Centrodestra per il Cambiamento ”’Alessandro Scipioni e Cecilia Cappelletti”’ che aggiungono: “Il nostro territorio da anni aspetta opere necessarie per il proprio sviluppo e per creare le condizioni necessarie per attrarre gli investimenti. Di utopiche promesse ne abbiamo avute anche troppe. Con i buoni propositi non si crea sviluppo. È inutile fare dichiarazioni propagandistiche di intenti quando servirebbero tempistiche certe e modalità ben definite”.
Territori Beni Comuni ha riconosciuto la portata positiva dell’approvazione del Pums, fondamentale per perseguire una mobilità sempre più pubblica, sempre più inclusiva e meno impattante sull’ambiente. “Salutiamo con soddisfazione i miglioramenti scaturiti dall’accoglimento delle tante osservazioni pervenute e dallo stralcio del progetto di ampliamento dell’aeroporto di Peretola – hanno sostenuto ”’Enrico Carpini e Lorenzo Falchi”’ – Allo stesso tempo non possiamo però non evidenziare le problematiche che persistono: anzitutto il sotto-attraversamento Tav, le cui incertezze rischiano di ritardare l’urgente sistemazione delle infrastrutture ferroviarie di superficie”.
Un maggior impegno “sarebbe necessario anche per un’intermodalità che non penalizzi i territori periferici e per uno scudo verde maggiormente condiviso sul territorio”. Territori Beni Comuni ha chiesto di “far valere tutto il peso politico della Città Metropolitana per risolvere i problemi legati alla gara per il Tpl regionale, il cui lungo stallo incide ogni giorno sulla qualità dei servizi”.
Pur condividendo queste considerazioni i consiglieri hanno ritenuto di esprimere un voto difforme, contrario per Carpini e di astensione da parte di Falchi.
Per Paolo Gandola (FI nel Centrodestra per il cambiamento) il piano “sotto molti aspetti è interessante e innovativo, ma lascia altrettanti dubbi su come saranno portati a termine i progetti ipotizzati al suo interno. L’area metropolitana di Firenze, così come la Regione – è inutile girarci intorno – soffre di una gravissima carenza infrastrutturale che deriva da un indecisionismo imperante e da una cattiva efficienza amministrativa della Sinistra che governa i nostri territori. Basti pensare da quanti anni si parla inutilmente di terza corsia sulla Firenze-Mare, sul passante ferroviario Alta Velocità e su altre ipotesi di Trasporto Pubblico Locale. Insomma, idee tante, ma realizzazioni poche, troppo poche”.
Inoltre, “pessimo segnale il fatto che molte osservazioni promosse da cittadini, associazioni ed enti locali siano state di fatto inascoltate, rimandando al futuro la definizione di nuovi programmi di trasporto e miglioramento funzionale dei servizi pubblici. Per questo il nostro è stato un voto contrario e critico verso il Piano. Inutile poi nascondersi dietro alle parole in inglese come Brt (Bus Rapid Transit), anche quel progetto, innovativo nella forma e nella sostanza, mal si addice ai nostri territori collinari e rappresenterà un servizio che, semmai vedrà la luce, sarà poco efficace in quanto non sarà in grado di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza o migliorare sensibilmente la qualità del servizio di trasporto. Quindi progetti che talvolta, anche mal si conciliano con la realtà dei nostri territori”.
Approvate una serie di osservazioni e controdeduzioni recepite nell’ambito Pums.