DROGA – A Borgo San Lorenzo lo spaccio si tinge di rosa
BORGO SAN LORENZO (Firenze) – Operazione antidroga dei Carabinieri che stamani intorno alle 5.30 hanno arrestato cinque spacciatori a Borgo San Lorenzo. Ma la notizia che desta maggiore scalpore è che tre pusher sono rappresentanti del cosiddetto “gentil sesso”. Le indagini condotte dai militari dell’Arma, guidati dal luogotenente Antonio Meriggi e dal maresciallo capo Adriano Arcangeli del nucleo operativo Radiomobile di Borgo San Lorenzo e dal comandante della compagnia fiorentina dei Carabinieri capitano Lanfranco Disibio, sono state dirette dal sostituto procuratore della Repubblica di Firenze, dottor Ettore Squillace Greco, che, a seguito delle attività dei Carabinieri, ha richiesto ed ottenuto dal gip del Tribunale di Firenze, dottor Angelo Antonio Pezzuti, l’emissione delle misure cautelari. Tre spacciatori sono stati condotti al carcere di Sollicciano (una donna e i due uomini), mentre le altre due pusher sono agli arresti domiciliari.
Nel dettaglio, sono finiti in carcere il 31enne marocchino H.S. ed il fratello 27enne A.S. oltre alla 36enne R.F. Quest’ultima, originaria della Campania, è madre di due minorenni che attualmente sono stati affidati al padre. Inoltre, la vicenda di R.F. si intreccia con un fatto di sangue accaduto nell’estate del 2009 quando a Borgo San Lorenzo fu accoltellato mortalmente il fratello Leonardo. La 38enne G.A. e la 39enne D.M., entrambe campane, sono invece state sottoposte alla misura degli arresti domiciliari.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, le tre donne e i due marocchini (compagni di due delle arrestate) avevano avviato sin dal 2008 la propria attività di spaccio di hashish, marijuana e cocaina soprattutto nei territorio comunali di Borgo San Lorenzo, Scarperia e San Piero, Vicchio e Barberino di Mugello per un totale di circa cento clienti. Tra questi ci sarebbe anche un fornaio che avrebbe ricevuto la “roba” durante le normali attività di vita quotidiana delle donne, dopo la spesa al supermarket o proprio durante l’acquisto del pane. Per accaparrarsi un giro maggiore e fidelizzarsi i clienti, gli arrestati avrebbero offerto anche un “assaggio” delle sostanze stupefacenti che poi avrebbero venduto in dosi con importi variabili da 20 a 80 euro. La consegna della droga avveniva direttamente presso le abitazioni degli spacciatori o addirittura a domicilio del compratore, un po’ come se fosse un pony express della droga.
Tra i clienti ci sono anche minorenni, compagni di scuola di uno dei figli di una indagata. Ed è proprio con loro che, soprattutto le donne pusher, avevano escogitato una sorta di messaggeria in codice per non farsi intercettare. Per comunicare tipo di stupefacente, quantità e orario, i ragazzi si servivano di alcune pagine dei libri di matematica e di scienze in uso nelle classi. Per esempio, la pagina 25 avrebbe corrisposto alle 2.50 del pomeriggio; il libro di matematica uno stupefacente, quello di scienze un altro. In tutto, i Carabinieri di Borgo San Lorenzo hanno eseguito una quarantina di perquisizioni che hanno permesso di identificare i consumatori e di recuperare, con l’ausilio delle unità cinofili dell’Arma di Firenze e di San Rossore, 150 grammi di hashish.
Come luogo di spaccio è comparso anche il Cto di Firenze Careggi. Nei mesi scorsi, infatti, uno dei due marocchini era stato accompagnato all’ospedale dalla compagna a seguito di un incidente stradale. Nonostante una gamba ingessata, avrebbe ricevuto alcuni clienti proprio nella stanza di degenza. E, durante le visite dal dottore, avrebbe poi raggiunto gli acquirenti fuori dal nosocomio direttamente con la sedia a rotelle. Proprio per questa attività in ospedale, nei suoi confronti è scattata pure l’aggravante specifica. Ed il caso ha voluto che il 29 gennaio l’altro marocchino sia stato ricoverato al Cto di Firenze dopo essere stato investito sulle strisce pedonali a Firenze. Ed è proprio presso il nosocomio ortopedico che sono scattate le manette nei suoi confronti.