Confcommercio Pisa contraria ad aumentare la tassa di soggiorno
Parla il Direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli
“Non partiamo dalla tassa di soggiorno. Consideriamo sbagliato in premessa il ragionamento sul turismo a Pisa che fa l’assessore Ghezzi. Pensare come prima cosa alla tassa di soggiorno, vuol dire iniziare con il piede sbagliato e da premesse logiche completamente capovolte. Prima occorre spendere tutto il milione e mezzo di euro ricavati dalla tassa di soggiorno per il turismo in città: vuole dire impiegare questi soldi “sudati” dagli imprenditori per rifare i marciapiedi, le strade, il verde pubblico, la cartellonistica, i servizi di pulizia, di sicurezza, di trasporto, gli eventi, le fiere, la promozione.
Questo vorrebbe dire impiegare bene i soldi incassati dalla tassa di soggiorno e non come è stato fatto sinora, contro lo spirito della stessa legge che istituisce la tassa di soggiorno, per ripianare i buchi del bilancio comunale, così come da noi previsto quando ci siamo opposti duramente alla sua introduzione. Così facendo i benefici per il turismo sono zero zero zero. Ad oggi, i soldi della tassa impiegati per il turismo sono stati appena 100 mila euro, una frazione infinitesimale di quanto incassato, polverizzati in una miriade di micro-progetti del tutto irrilevanti allo scopo. La contraddizione è evidente: non può l’assessore coniare lo slogan “Non basta un solo giorno per stare a Pisa” e poi allo stesso tempo ipotizzare un aumento della tassa di soggiorno. Queste due cose non stanno insieme.
Dimenticando, tra l’altro, il costo molto alto del ticket di ingresso pagato da tutti i bus turistici che entrano in città, a fronte di totale assenza dei servizi resi. Il vizio alla fine, rischia di essere sempre lo stesso: considerare il turismo a Pisa non come una reale occasione di crescita per l’intera città, e per questo meritevole di incentivi, agevolazioni e sviluppo, ma una cassaforte da cui attingere denaro ogni volta ce ne sia la necessità. E su questo metodo non possiamo essere d’accordo, tanto più in un contesto generale dove la tendenza è quella di cercare di abbassare le tasse e non certo di alzarle”.
Francesco Voltini (Presidente ConfAlberghi Confcommercio Pisa): “Non possiamo essere d’accordo su di un provvedimento che continua a prelevare soldi dagli albergatori. La questione non è tanto di aumentare la tassa, ma di capire bene come vengono spesi i soldi già incassati da questo settore. Con tutta evidenza, un aumento della tassa di soggiorno ci fa perdere ulteriore competitività, aumentando il gap rispetto ad altre città che la tassa di soggiorno hanno deciso di non applicarla. E anche la storia degli albergatori che non pagano la tassa non regge: tutti gli albergatori hanno l’obbligo di notifica degli alloggiati, da inviare entro le 24 ore, con le generalità, l’ora di arrivo e da quest’anno anche il numero di notti che trascorreranno. Gli enti locali hanno tutti gli strumenti per verificare quanto ogni albergo deve versare e non ci sono scappatoie. Diciamo pure che a Pisa ci sono 40.000 studenti e docenti che non pagano per i servizi di cui usufruiscono. Non possiamo pensare che sia il turismo a dover pagare per tutti”.
fonte: Confcommercio Pisa