Come gioca Palladino: i “trucchi” del mister della Fiorentina
Raffaele Palladino è diventato quest’estate il nuovo allenatore della Fiorentina e dopo un avvio stentato, in cui i viola hanno collezionato 3 pareggi e una sconfitta in campionato, il mister ha iniziato a distinguersi per la capacità di adattare le proprie idee alle caratteristiche dei giocatori a sua disposizione. In poche settimane il tecnico ha saputo quindi imprimere una svolta alla squadra, ottenendo risultati importanti e un gioco molto più efficace. Inizialmente Palladino ha tentato infatti di replicare il sistema di gioco utilizzato con successo al Monza, basato sulla difesa a 3 e su un pressing alto e aggressivo. Tuttavia, questa strategia si è rivelata poco adatta alla Fiorentina, che ha faticato più del previsto per trovare la propria identità in campo e iniziare ad ingranare.
Il cambio di marcia è arrivato a cavallo tra settembre e ottobre con l’adozione della difesa a 4, accompagnata da un atteggiamento più prudente in fase di non possesso. I toscani hanno abbandonato il pressing feroce in favore di un blocco medio-basso più compatto, che ha permesso di ridurre gli spazi concessi agli avversari e di limitare le occasioni da gol subite. Questa nuova impostazione difensiva ha registrato un impatto positivo anche sulla fase offensiva. La svolta della Fiorentina è arrivata con la vittoria sul Milan nella settima giornata e da lì è seguita l’attuale escalation. Decidendo di aspettare tenendosi più bassa, ha ormai la Fiorentina sfrutta al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori in transizione, ripartendo velocemente in campo aperto e creando più spesso numerose occasioni da gol.
Nonostante l’abbandono del pressing elevato, Palladino ha mantenuto un forte riferimento sull’uomo in fase difensiva. I giocatori gigliati sono chiamati oggi a seguire i propri avversari con attenzione, cercando di limitarne le giocate e di recuperare palla il più rapidamente possibile. Ad ogni buon conto, il riferimento sull’uomo non è assoluto: la Fiorentina cerca di combinare la marcatura a uomo con la difesa dello spazio, mantenendo un blocco compatto e riducendo al minimo le distanze tra i reparti. Un’altra caratteristica del gioco di Palladino risiede nell’utilizzo frequente dei lanci lunghi: in fase di costruzione la squadra cerca di attirare la pressione avversaria per poi verticalizzare rapidamente verso gli attaccanti, puntando a recuperare la seconda palla.
La nuova strategia si è rivelata particolarmente efficace grazie alle caratteristiche di Moise Kean, attaccante fisico e abile nel gioco aereo, che anche quando non riesce a vincere il duello può creare scompiglio nella difesa avversaria, agevolando il recupero palla da parte dei compagni. La crescita dell’ex juventino è la principale dimostrazione di come il mister ha saputo valorizzare al meglio le individualità presenti nella rosa della Fiorentina. Anche l’inserimento di Yacine Adli a centrocampo ha portato maggiore qualità nella gestione del pallone e nella costruzione del gioco, mentre il giovane centrale Pietro Comuzzo si è affermato come un punto di riferimento della retroguardia viola grazie al suo tempismo nelle uscite e alla sua fisicità, conquistando pure la nazionale azzurra. Andrea Colpani si era messo in mostra già a Monza e non è una sorpresa. Chi pensava invece che il nuovo portiere David de Gea fosse venuto in Italia per svernare ha cambiato rapidamente idea, dato che sta facendo nettamente la differenza tra i pali. Insomma, la rosa viola non ha poi tanto da invidiare agli organici delle solite big della Serie A.
Nel complesso, la Fiorentina di Palladino è però ancora una formazione in fieri, che sta trovando la quadra in campo grazie alle intuizioni di un allenatore che sta lentamente salendo in cattedra, confermando la bontà della scelta societaria ricaduta su di lui. I toscani oggi continuano ad essere una formazione di tutto rispetto anche in campo internazionale, soprattutto in virtù delle recenti due finali europee. Anche quest’anno le cifre delle scommesse sulla Conference League indicano i viola nel novero delle squadre che possono arrivare in fondo al torneo, insieme al Chelsea e al Real Betis. Il mix tra difesa a uomo e difesa dello spazio, il continuo ricorso ai lanci lunghi e la valorizzazione del singolo sono gli ingredienti principali del gioco attuale della Viola. Sarà interessante vedere come la Fiorentina potrà evolversi ulteriormente nel corso della stagione e se riuscirà a confermare i progressi mostrati nelle ultime partite.