Chiusi della Verna (AR) – Un paese in ginocchio per colpa di Banca Etruria
Quasi duecento persone “truffate” da Banca Etruria. I cittadini del piccolo comune della Provincia di Arezzo si erano affidati all’unica banca del paese e fidati, forse troppo, del direttore e dei funzionari.
La prima protesta in Piazza Montecitorio, dovuta al crac Banca Etruria, è dei poco più di 600 residenti ai piedi del Santuario della Verna nel capoluogo del Comune omonimo.
Gran parte dei cittadini, oltre 180 sono rimasti quasi senza più un euro in quanto avevano sottoscritto le obbligazioni andate in fumo nel momento del salvataggio della Banca. Forse tra alcuni di loro c’era anche qualche persona consapevole del rischio che stava correndo, ma la grande maggioranza, vista anche l’età media molto alta si è fidata dei funzionari dell’istituto di credito senza avere le competenze e le capacità di capire cosa stessero firmando.
Il Sindaco Giampaolo Tellini fa da megafono alla situazione disastrosa in cui versano adesso gran parte delle famiglie del suo Comune:
«Sono circa 160 le persone coinvolte. La situazione è davvero preoccupante, sto tenendo più contatti possibili per capire come si chiuderà questa storia e se è possibile recuperare qualcosa. Il danno economico oscilla tra un milione e un milione e mezzo. Risparmi che vanno da quote di 10mila fino ad arrivare ad 80mila euro.»
La situazione disastrosa di questa piccola frazione, come anticipato poco sopra, è causata dalla presenza di un solo sportello di Banca Etruria, banca che quindi ha raccolto la quasi totalità dei risparmi dei cittadini della zona montana.