CASENTINO – Salta l’evento autunnale del censimento del cervo nobile “al bramito”
L'appuntamento, con molte novità, al settembre 2022
Il tradizionale censimento del cervo “al bramito” (il tipico verso di questo ungulato) nel parco nazionale delle Foreste casentinesi, che da molti anni rappresenta un’evento di socialità e un’opportunità di gestione faunistica partecipata per centinaia di appassionati da ogni parte d’Italia, si farà nuovamente nel settembre 2022.
I tecnici del Parco nazionale, in collaborazione con tutti gli altri partner istituzionali, hanno lavorato in questi mesi per essere pronti, dopo la pausa del 2020 causata dalla pandemia, a riprendere questo monitoraggio, ma le condizioni attuali non permettono il suo svolgimento con le necessarie condizioni di sicurezza.
Il censimento del cervo, infatti, è un’attività di tre giorni e, oltre oltre che della complessa registrazione in foresta dei bramiti amorosi dei maschi, è fatto di socialità tra le centinaia di persone provenienti da tutta Italia: mangiare insieme, dormire in camerate di rifugi ed agriturismi, spostarsi nel parco condividendo gli automezzi privati e degli enti pubblici. Sono tutte attività che portano il rischio complessivo ad un livello troppo alto e che non solo potrebbero portare alla nascita di focolai infettivi ma anche determinare il blocco delle operazioni durante l’evento, con il conseguente caos e il dispendio inutile di energie umane e risorse economiche.
A malincuore quindi l’appuntamento è rimandato alla fine di settembre 2022.
Le Regioni, nell’ambito delle loro attività di gestione faunistica, probabilmente effettueranno comunque le operazioni nei territori di pertinenza esterni al Parco: utilizzano personale esclusivamente locale che non necessita di ospitalità e spostamenti collettivi, mantenendo il livello di rischio molto basso.
A malincuore quindi l’appuntamento è rimandato alla fine di settembre 2022.
Le Regioni, nell’ambito delle loro attività di gestione faunistica, probabilmente effettueranno comunque le operazioni nei territori di pertinenza esterni al Parco: utilizzano personale esclusivamente locale che non necessita di ospitalità e spostamenti collettivi, mantenendo il livello di rischio molto basso.
Nel frattempo, il Parco sta già lavorando per introdurre novità e soluzioni tecnologiche, per rendere più agevoli le operazioni di raccolta dei dati e più spedite le procedure della loro analisi. Non mancheranno inoltre proposte ulteriori anche sotto l’aspetto culturale e sociale, per rendere l’esperienza sempre più coerente con le finalità del Parco.