Calenzano, Legambiente Toscana si unisce al dolore delle famiglie delle vittime
"Prioritario mettere in sicurezza gli impianti, bonificare e rinaturalizzare l’area perché queste tragedie non si ripetano"
Davanti alla tragedia che ha colpito il deposito carburanti ENI di Calenzano lo scorso lunedì 9 dicembre, Legambiente Toscana si unisce al dolore di tutti i lavoratori e lavoratrici coinvolti ed esprime sentimenti di vicinanza e cordoglio alle famiglie delle cinque vittime: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Davide Baronti, Gerardo Pepe e Fabio Cirielli, e delle 29 persone ferite, due delle quali in condizioni gravi.
Secondo Legambiente Toscana, è cruciale garantire prioritariamente la sicurezza sui posti lavoro e mettere in opera, quanto più celermente possibile la bonifica e la rinaturalizzazione della Piana fiorentina per scongiurare il rischio che tragedie come queste si ripetano, considerando che solo in Toscana ci sono 56 impianti a rischio d’incidente rilevante (RIR) e quelli invece che rientrano nella procedura di autorizzazione integrata ambientale (AIA) sono più di 300.
«Oggi partecipiamo commossi e attoniti alla giornata di lutto regionale per la tragica scomparsa di Vincenzo, Carmelo, Davide, Gerardo e Fabio» dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana «il nostro primo pensiero non può che andare alle loro vite interrotte e ai familiari. Ma dobbiamo aggiungere necessariamente che è altrettanto urgente reagire con coraggio e lungimiranza, affinché tragedie simili non abbiano a ripetersi. Mai più. Dobbiamo quindi ragionare, tutti assieme, in un’ottica di area vasta, per realizzare l’unica infrastruttura di cui questo ambito territoriale della nostra regione ha enorme bisogno: il Parco Agroecologico della Piana. Un elemento ordinatore della pianificazione strutturale e strategica di tutta l’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, capace di bonificare, riqualificare e quindi ridare speranza a un intero territorio. E quindi a una comunità e a un popolo, ancora una volta feriti dall’incuria e dal degrado».