CALCIO LIVORNO – Arbitro veneto, furto Hellas a Verona
LIVORNO – Un’espulsione non sanzionata e un rigore inesistente. Sono le decisioni dell’arbitro Dino Tommasi, lo stesso della finale play off di serie B tra Empoli e Livorno, a regalare i tre punti all’Hellas. Una domanda sorge spontanea: come si fa a mandare a dirigere una sfida salvezza tra il Verona e il Livorno, che assume anche un valore extracalcistico per le diametralmente opposte fazioni politiche degli ultras, un arbitro di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza e quindi in Veneto? Una città, quella bassanese, che dista poco più di un’ora dalla patria di Romeo e Giulietta?
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca. I fatti parlano chiaro. Ad inizio ripresa, il già ammonito Hallfredsson commente un secondo fallo da cartellino giallo (entrata laterale direttamente sulle gambe di Schiattarella), ma l’arbitro, a due passi, “si dimentica” di ammonire per la seconda volta, e quindi espellere, il numero 10 veronese. Al 29’ della ripresa, invece, Toni sviene in area per un presunto contatto sempre con Schiattarella, il quale aveva le braccia allargate. Per l’arbitro è rigore (trasformato poi da Jorginho) quando, al contrario, il tuffo dell’ex centravanti della Fiorentina meriterebbe l’ammonizione per simulazione oltre che il gradino più alto della rubrica “Tutti giù per terra” di Striscia lo Striscione su Striscia la Notizia.
La cronaca è praticamente tutta qui. Peccato perché il Livorno ha giocato meglio del Verona anche se è andato sotto per una magistrale punizione di Iturbe ed ha pareggiato con Rinaudo su azione d’angolo allo scadere del primo tempo. Poi, gli errori palesi compiuti dall’arbitro bassanese Tommasi, il quale ha regalato la vittoria ai vicini di casa veronesi.