Bosco, Fedagripesca Toscana: “Serve un patto tra proprietari pubblici e privati per la gestione”
Il referente Stefano Gori al workshop di Anci Toscana in corso a Chiusi della Verna: “Confcooperative promuove l’associazionismo tra imprese e soci lavoratori per una corretta gestione del patrimonio agricolo e forestale”
“Serve un patto tra proprietari pubblici e privati per gestire il bosco”.
A dirlo è Stefano Gori, referente di Fedagripesca per Confcooperative Toscana, a margine del convegno, organizzato da Anci a Chiusi della Verna, dal titolo “Il Bosco tra tradizione ed innovazione: l’Associazione Fondiaria”.
“Confcooperative Toscana – dice Gori – promuove l’associazionismo tra imprese e soci lavoratori per una corretta gestione del patrimonio agricolo, forestale e marino. Sono essenziali nuovi modelli di gestione comunitaria del territorio che mirino a ricomporre la frammentazione delle proprietà e delle terre abbandonate, per incentivare lo sviluppo socio economico ed ambientale delle aree interne”.
“Le foreste toscane – spiega Gori – sono caratterizzate da un’elevata frammentazione, occorre perciò promuovere un’associazione fondiaria tra proprietari privati e pubblici, così da gestire ampie aree boscate. Il bosco va sì tutelato ma può anche accogliere servizi di vario tipo: si pensi alle attività sportive, agli asili nel bosco, alle aziende faunistiche venatorie, agli agriturismi. La risorsa bosco non è solo legno: gestire un bosco contribuisce a ridurre il rischio incendi e quello idrogeologico”.
“Possiamo fare a questo proposito alcuni esempi – dice Gori -. Nelle Marche a Senigallia alcuni proprietari terrieri hanno conferito i propri terreni alla “Cooperativa Gaia”, che gestisce i terreni riconoscendo agli stessi proprietari un contributo sulla base della produttività. In ambito forestale il problema dello spopolamento delle aree è grave e, quindi, è importante riuscire a trovare soluzioni per mantenere tante persone a lavoro. Altro progetto è quello promosso dalla start up Blue Biloba insieme a Confcooperative Sardegna, con la cooperativa di comunità Landhe che riunisce 17 proprietari terrieri: 1800 ettari di bosco gestiti con approccio partecipativo. Altro progetto è quello nell’Appennino campano con la “Forest care” che fa terapia forestale promuovendo l’inserimento lavorativo di ragazzi autistici”.