Arezzo, l’ANVCG rende omaggio alle vittime civili di guerra del territorio
Un rinnovato impegno per onorare la memoria delle vittime civili di guerra a ottant’anni dalla Liberazione. I mesi di giugno e di luglio stanno registrando una mobilitazione dei volontari dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra che stanno prendendo parte alle principali ricorrenze organizzate sul territorio comunale e nelle vallate, facendo tappa con il proprio stendardo presso i monumenti in ricordo dei diversi eccidi causati dalla brutalità nazista: da Palazzo del Pero a Mulin Nuovo, da Civitella in Val di Chiana a San Pancrazio, da Badia al Pino a Subbiano, da San Polo a San Severo. I primi giorni dell’estate del 1944 furono infatti caratterizzati dalla ritirata dell’esercito tedesco verso l’Italia settentrionale che, al momento del passaggio dalla provincia di Arezzo, si macchiò di stragi e rastrellamenti tra le popolazioni civili che causarono centinaia di vittime a pochi giorni dalla Liberazione. La volontà dell’ANVCG è, dunque, di tenere viva la memoria e di tramandarla alle future generazioni attraverso le parole dei testimoni di questi avvenimenti.
In quest’ottica, l’associazione sarà protagonista alle 17.00 di domenica 14 luglio in occasione delle celebrazioni a San Severo dove persero la vita diciassette civili. Tra questi rientra anche il padre di Ulisse Domini, attuale presidente della sezione di Arezzo dell’ANVCG, che all’età di tre anni fu testimone diretto della violenza nazista e che nel corso della commemorazione avrà il compito di ricordare la storia della sua famiglia che scelse di fuggire dai bombardamenti che distrussero il centro storico di Arezzo per cercare rifugio nella prima campagna e che proprio qui andò incontro a un tragico destino. L’intervento proseguirà poi con una riflessione sulle conseguenze delle guerre anche a distanza di anni a causa dei ritrovamenti di migliaia di esplosivi, granate, bombe a mano, colpi d’artiglieria e munizioni che, nel corso degli anni, hanno comportato pericolosi incidenti e mutilazioni. Solo sulle colline aretine tra San Polo e San Severo sono stati rinvenuti oltre mille proiettili a rischio di esplosione e altri ordigni piazzati dai nazisti. «Onorare la memoria delle vittime è un dovere della nostra associazione – spiega Domini, – così come è importante avere conoscenza di atrocità e delitti della guerra per diventare costruttori consapevoli e responsabili di un futuro di pace. La nostra terra è stata martoriata da eccidi, bombardamenti e sangue di vittime innocenti: riteniamo fondamentale, ogni anno, rinnovare le commemorazioni nei luoghi degli eccidi come occasioni per non dimenticare, per ascoltare testimonianze e per rendere omaggio a chi ha contribuito con la propria vita ad affermare ideali di libertà e democrazia».