Arezzo, la galvanica savinese arriva a Hong Kong con la Italfimet
L’azienda vivrà una trasferta verso la città-stato asiatica per partecipare al Jewellery & Gem World 2024
La galvanica savinese arriva a Hong Kong. Il merito è della Italfimet, realtà di riferimento per la produzione di impianti e processi galvanici, che è pronta a vivere una trasferta verso la città-stato asiatica per partecipare a uno dei più importanti eventi orafi del panorama internazionale: il Jewellery & Gem World 2024. La fiera è in programma da mercoledì 18 a domenica 22 settembre e offrirà un’occasione di incontro tra operatori provenienti da ogni continente utile per comprendere gli sviluppi e le prospettive dei mercati internazionali, con particolare riferimento a Medio Oriente ed Estremo Oriente.
Queste aree rappresentano mercati in sviluppo nelle strategie della Italfimet di Monte San Savino che, nata nel 1992 e forte di circa cinquanta dipendenti, ha l’intento di ampliare sempre più la propria rete distributiva attraverso il consolidamento dei rapporti con i partner storici e l’avvio di nuove collaborazioni. Il Jewellery & Gem World 2024 sarà dunque un appuntamento particolarmente atteso per dar seguito all’attuale percorso di sviluppo e, soprattutto, per presentare le più recenti novità studiate dalla sinergia tra laboratorio chimico e reparto tecnico-ingegneristico per i trattamenti galvanici degli accessori in metallo. Tra questi rientrano, ad esempio, i bagni di doratura esenti da cianuro e i bagni di platino e palladio ad alte prestazioni, oltre ai processi di elettroformatura, affinazione e recupero dei metalli con una sempre più marcata attenzione alle tematiche relative a ecosostenibilità, sicurezza e tutela della salute umana dai rischi dell’utilizzo di sostanze chimiche. «La fiera di Hong Kong ha un’importanza strategica – ribadisce Diego Liberatori, responsabile dell’ufficio tecnico e commerciale estero, – per definire le prospettive del settore e incontrare operatori di tutto il mondo. Il nostro compito sarà, come consueto, di sostenere lo sviluppo delle produzioni orafe con prodotti e processi volti a “rivoluzionare” il mercato frutto dei nostri laboratori chimici, impiantistici ed elettronici».