AREZZO – Confagricoltura, vino: bene l’export, ora le grandi fiere internazionali, la Regione aiuti i produttori con gli investimenti Ocm
Ripresa post pandemica, cambiamento climatico, conflitto, sanzioni e riflessi sull’export: ecco gli interrogativi del mondo del vino in vista dei prossimi appuntamenti fieristici internazionali, come «Vinitaly» e «Pro Wein».
«Nonostante il periodo ancora complesso, l’export nel 2021 è cresciuto – dichiara il vice presidente di Confagricoltura Arezzo, Tommaso Albergotti – in questo scenario la Toscana, con il suo +16,4%, è andata meglio della media nazionale (+12,4%). Si tratta di dati che da una parte indicano la ripresa del comparto, ma che andranno necessariamente messi a confronto con le performance del settore in questo 2022».
«Il periodo trascorso per il vino è stato meno negativo che per altri settori – dichiara Anastasia Mancini, vice presidente Confagricoltura Arezzo – un risultato reso possibile anche grazie alla risposta delle aziende che in maniera dinamica hanno differenziato le vendite durante la pandemia. Certo che il blocco della ristorazione ha inevitabilmente lasciato un segno ed ha comportato ripercussioni. Tuttavia, le aziende della filiera vitivinicola in qualche caso sono state abili nello sfruttare nuove opportunità, inoltre c’è da dire che chi era già strutturato è ripartito bene ed ha guadagnato anche campo».
Adesso l’attesa è per la stagione 2022, un periodo che in questi primi mesi dell’anno è stato contraddistinto dalla siccità. Sul fronte internazionale restano numerosi interrogativi: il conflitto e l’escalation delle sanzioni economiche avranno i loro riflessi anche per le aziende produttrici locali. C’è da segnalare che dei circa 375 milioni di dollari di export italiano del vino in Russia, un’ampia fetta riguarda soprattutto spumanti e vini frizzanti. Attualmente le esportazione di vino in Russia non sono tutte vietate, ad essere interessati dalle sanzioni sono i prodotti di lusso, tuttavia le principali difficoltà riguardano gli strumenti finanziari che assicurano il commercio. Altri problemi sono relativi invece all’aumento del costo delle materie prime, energia e carburanti in primo piano, ma non solo. Basti pensare che l’Ucraina, come luogo di produzione di bottiglie in vetro, era un partner significativo delle nostre cantine. Sempre sul fronte dell’inflazione sui materiali, è ormai indispensabile che la Regione adegui il prezzario utilizzato per il calcolo dei costi sostenuti dalle aziende agricole oggetto di contributo, quello attualmente in vigore è ormai fuori scala rispetto ai valori correnti.
«Il comparto del vino – dichiarano Albergotti e Mancini – è al lavoro per presentare le proprie offerte a Verona in occasione di Vinitaly (9-12 aprile) e poi a maggio al «Pro Wein» di Düsseldorf. Anche la ripresa dei grandi eventi fieristici in presenza è sinonimo della voglia di ritorno alla convivialità, elemento alla base del consumo delle nostre eccellenze enologiche. L’auspicio – proseguono i vice presidenti di Confagricoltura Arezzo – è quello che questa ripresa non venga fiaccata dalla crescita dei prezzi delle materie prime. Auspichiamo che a sostegno di un settore tutt’ora molto dinamico e in forte evoluzione, la Regione Toscana apra il bando ‘Ocm vino Misura Investimenti’, per finanziare interventi materiali e immateriali in impianti enologici di trasformazione e commercializzazione, funzionali al miglioramento del rendimento globale delle imprese, con un contributo a fondo perduto fino al 40% – concludono Albergotti e Mancini – Molto incerto è invece l’intervento per l’annualità in corso della ‘Misura su Ristrutturazione e Riconversione vigneti’ della stessa Ocm».