Arezzo, al via la nuova stagione di basket integrato della Scuola Basket

Il progetto rivolto a ragazzi con disabilità è sempre più inclusivo per il coinvolgimento di nuove associazioni

Il progetto di basket integrato della Scuola Basket Arezzo è sempre più inclusivo. La società aretina ha dato il via alla tredicesima edizione di un percorso rivolto ai ragazzi con disabilità fisiche, intellettive e relazionali che, giocando a pallacanestro, hanno l’opportunità di vivere occasioni di incontro, socializzazione e sviluppo di nuove abilità. Il valore di questo percorso, promosso con il rinnovato sostegno di Bm Centro Tecnico e con la collaudata collaborazione con Caritas Diocesana e con All Stars Arezzo Onlus, è testimoniato dal coinvolgimento di nuove associazioni negli allenamenti della stagione 2024-2025 che ha permesso di incrementare il numero di cestisti impegnati sul parquet del palasport Estra “Mario d’Agata”.

Il basket integrato configura un reale modello di sport inclusivo in virtù del coinvolgimento degli atleti del settore giovanile della Sba che vivono momenti di gioco e di confronto con i ragazzi con disabilità, con l’obiettivo di arrivare a ricostituire una vera e propria squadra capace di rappresentare la città di Arezzo in amichevoli e in tornei del circuito Special Olympics. Gli allenamenti sono coordinati dai tecnici Paolo Bruschi e Federico Fracassi che, ormai da molte stagioni, propongono un percorso dove la preparazione atletica per il mantenimento e il miglioramento delle abilità fisiche di ogni cestista viene affiancata da un parallelo percorso tecnico volto ad acquisire i fondamenti della pallacanestro tra palleggi, passaggi e tiri. Il tutto, inserito in una dimensione collettiva per giocare insieme e socializzare. «Il basket integrato dimostra la volontà della Sba di affermare lo sport veramente per tutti – spiega Fracassi, – e di valorizzare la pallacanestro come un’opportunità di autodeterminazione, sviluppo delle capacità individuali e superamento dei propri limiti. Siamo dunque particolarmente felici del coinvolgimento di ulteriori associazioni impegnate nell’ambito della disabilità che hanno sposato questo progetto all’insegna di inclusione e socializzazione».

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