Ambiente, a San Rossore le foreste diventano resistenti ai cambiamenti climatici
Nasce a Pisa un modello di gestione replicabile in tutta Europa
Foreste più resistenti ai cambiamenti climatici: lo studio europeo in corso a San Rossore diventa un modello di gestione replicabile a livello internazionale. Sta per giungere alla conclusione il progetto LIFE SySTEMiC che ha coinvolto università e aree protette italiane, slovene e croate con il Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli tra i protagonisti. La ricerca è stata condotta sia sulle pinete sia sui boschi di origine naturale composti da querce, frassini ed altre latifoglie: il grado di diversità genetica è stato correlato agli indicatori della struttura forestale quali diversità specifica, diversità dimensionale, distribuzione spaziale, biodiversità legata al legno morto ed ai microrganismi nel suolo. Maggiore è la variabilità genetica, più il bosco è resiliente ai cambiamenti climatici. «Il risultato è il modello GenBioSilvi che a seconda dei parametri della foresta indica le azioni da intraprendere per mantenere o aumentare la diversità genetica – spiega Francesca Logli, responsabile forestale dell’Ente Parco – nelle pinete non più tagli rasi, ma azioni mirate che sfruttano la rinnovazione naturale, tenendo conto di fattori importanti come la luce e come la protezione dall’azione degli ungulati. Anche per il bosco misto di origine naturale sono state elaborate importanti indicazioni gestionali».
«Il Parco rappresenta un polmone verde di 23mila ettari al centro di un’area urbanizzata che va da Viareggio a Livorno passando per Pisa – commenta il presidente del Parco Lorenzo Bani – salvaguardare le foreste e promuoverne il rinnovamento è parte della nostra missione, migliora la qualità della vita e le caratteristiche ambientali non solo dell’area protetta ma di tutto il territorio. Grazie ai risultati di questo progetto europeo parte da San Rossore un modello di gestione che permette di mantenere la biodiversità dei boschi e renderli più forti per affrontare i cambiamenti climatici».
Alla conferenza stampa hanno partecipato Riccardo Giandrini LIFE officer e Joelle Noirfalisse LIFE officer; Donatella Paffetti (Università di Firenze) coordinatrice del progetto ed esperta in genetica Forestale; Davide Travaglini (Università di Firenze) communication manager del progetto ed esperto in gestione forestale; Cristina Vettori (CNR Firenze) project manager ed esperta in genetica forestale; Hojka Kraigher dell’Istituto Forestale Sloveno; Kristina Sever del Servizio Forestale Sloveno; Miran Lanšćak dell’Istituto di Ricerche Forestali Croato.
Al progetto LIFE SySTEMiC partecipano l’Università di Firenze, il Parco Regionale di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, D.R.E.AM. Italia, l’Istituto Forestale Sloveno, il Servizio Forestale Sloveno e l’Istituto di Ricerche Forestali Croato.