Alberto Rosselli (giornalista) racconta il suo nuovo libro
Rosselli parla in esclusiva a Toscananews
Alberto Rosselli, storico e giornalista, presenterà il suo nuovo libro “La rivolta nazionalista irachena del 1941”.
Il caos nel mediorientale ha origini lontane, e le fragilità degli attuali Stati della regione affondano le loro radici nei primi decenni del Novecento. Questo è il succo dell’ultimo libro dello storico e giornalista Alberto Rosselli, focalizzato sull’Iraq e sulla rivolta nazionalista del 1941. Queste le sue riflessioni ai microfoni di Toscananews.
A quali fonti ha attinto per ricostruire un momento della Seconda Guerra Mondiale quasi sconosciuto? “Molte e diverse. Avendo dedicato gran parte dei miei studi alla storia e alla geopolitica mediorientale, anatolica e a quella della prima e Seconda Guerra Mondiale ho avuto modo di raccogliere, nel tempo, una grande quantità di testi, soprattutto inglesi, tedeschi e francesi, ma ho anche tradotto e analizzato, presso biblioteche e archivi anch’essi stranieri (in Italia, salvo qualche ottimo resoconto presente presso l’archivio del Ministero della Difesa, non vi è molto materiale) numerosi fascicoli contenenti i resoconti di addetti diplomatici, ambasciate e consolati occidentali in Medio Oriente, e in particolar modo in Iraq, la Siria, la Giordania e il Libano all’indomani della caduta dell’Impero Ottomano (1918): periodo che mi interessava in modo particolare”.
Come mai se ne sa davvero poco e perché ha deciso di parlarne? “Se si vuole comprendere la Storia Mediorientale e le caratteristiche dei Paesi che lo compongono e se si vuole capire anche le origini di una mai sopita ostilità manifestata da certi Stati nei confronti dell’Occidente in generale (si veda, ad esempio la Prima e la Seconda Guerra del Golfo, o il sorgere di movimenti terroristici di matrice islamica come l’Isis, occorre, come ho già accennato, rivisitare il passato, rammentando che alla fine della Prima Guerra Mondiale, Inghilterra e Francia si spartirono le spoglie dell’Impero Ottomano attraverso la politica dei mandati. In sintesi – grazie anche al benestare degli Stati Uniti e della Società delle Nazioni – l’Inghilterra e la Francia ebbero modo di ‘occupare’ de facto le seguenti nazioni (ex province ottomane): Alla Gran Bretagna venne data la Palestina, la Transgiordania e l’Iraq (Paese ambito poiché ricco di giacimenti petroliferi), mentre la Francia ottenne la Siria e il Libano. Ora, la formula del mandato avrebbe previsto un’amministrazione occidentale temporanea di questi stati per poi concedere loro una totale autonomia: cosa che, in realtà, non avvenne, dando origine a numerose rivolte e alla grande, ma fallita, insurrezione irachena del 1941”.
Le attuali fragilità del Medioriente affondano in cause di lungo periodo? È il caso dell’Iraq? “Diciamo che la grande Rivolta irachena anti britannica del 1941, fu dovuta al fatto che – per motivi energetici (petrolio) e geostrategici (il collegamento tra l’Egitto e l’India britanniche), gli occidentali protrassero il sistema amministrativo dei mandati ben oltre lo stabilito, provocando quella che si può definire la Prima Guerra tra un Paese mediorientale e una potenza occidentale. Va ricordato, a questo proposito, che il leader della Rivolta Nazionalista Irachena, Rashid Ali (affiancato dallo zio del dittatore Saddam Hussein, Khayr Allah Tulfah e dal Gran Muftì di Gerusalemme Muhammad Al Husayni), chiese ed ottenne un certo aiuto militare dalla Germania e dall’Italia, inasprendo ulteriormente la guerra in corso tra l’Asse e gli Alleati”.
Il nazionalismo è un collante importante nei Paesi arabi? “In seguito al processo di decolonizzazione degli anni ’50 – ’60, l’autocoscienza popolare dei Paesi Mediorientali si è sicuramente rafforzata, dando origine a Stati molto orgogliosi della propria identità etnico-religiosa. Stati (diversi dei quali potentemente armati) che di fatto in diverse occasioni si sono trovati in conflitto con l’Occidente. Ad accrescere questo orgoglio nazionalistico è stata poi l’emergere di movimenti fondamentalisti ultra islamici come Al Qada e l’Isis che, in maniera autonoma, hanno addirittura dichiarato guerra all’Occidente ed anche agli Stati mediorientali ritenuti troppo accondiscendenti con quest’ultimo”.
Alberto Rosselli presenterà il suo nuovo libro “La rivolta nazionalista irachena del 1941” venerdì 21 febbraio a Firenze. Appuntamento alle ore 17:00 al Grand Hotel Minerva di piazza Santa Maria Novella.
Giornalista e saggista storico, Rosselli ha collaborato e collabora da tempo con numerosi quotidiani italiani ed esteri e con svariati siti internet tematici di storia, etnologia, storia militare, diplomatica e geopolitica. Rosselli ha al suo attivo alcune opere di narrativa e numerosi saggi. Attualmente è direttore responsabile della rivista trimestrale Storia Verità (www.storiaverita.org).