Agroalimentare: quali gli effetti della protezione Dop e Igp sui prodotti toscani
FIRENZE – Dop e Igp, ovvero denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta: sono le sigle del “marchio” europeo dei prodotti agroalimentari di qualità.
La Toscana ne è particolarmente ricca con 26 fra Dop e Igp registrate e 20 riferite a produzioni esclusivamente o prevalentemente toscane. Ma quali sono gli effetti della “protezione” con il marchio giuridico concesso dall’Ue su queste produzioni?
Sarà questo l’argomento del seminario che si terrà oggi, 23 settembre, dalle 15 in poi al Polo delle Scienze sociali in via delle Pandette a Firenze.
Al convegno porterà il saluto l’assessore all’agricoltura e foreste della Regione Gianni Salvadori. Saranno poi illustrati i risultati della ricerca che la Regione Toscana ha affidato al Laboratorio di economia agricola, agroalimentare e rurale del Polo Universitario di Prato.
In particolare saranno analizzati costi e benefici della protezione con Dop e Igp, illustrati i dati statistici relativi alle Dop e Igp della Toscana, ed esaminati gli approfondimenti su due casi di studio: il pecorino Dop Toscano e il fagiolo di Sorana Igp, ossia una produzione di larga diffusione come il pecorino e una di nicchia come il fagiolo di Sorana, coltivato nelle colline intorno a Pescia (Pt).
Sono previsti anche interventi dei rappresentanti dei Consorzi e delle Associazioni di tutela delel Dop e Igp della Toscana, che faranno un quadro della situzione, con riferimento alle caratteristiche delle imprese aderenti, all’evoluzione del mercato, e alle sue tendenze, alle ricadute positive e alle aventuali criticità connesse con le Dop e Igp, compresi gli aspetti che riguardano i consumatori, sia dal punto di vista della riconoscibilità che delle implicazioni sociali e ambientali.