Arezzo, taglio del nastro per il nuovo laboratorio 27Lab ad Agazzi
Il progetto è dell’Istituto di Agazzi per creare nuove opportunità lavorative per persone con disabilità
Taglio del nastro per 27Lab, il laboratorio progettato e realizzato per creare nuove opportunità professionali per persone con disabilità. Il progetto trova le proprie radici nella volontà di perseguire l’affermazione dei diritti al lavoro e all’autodeterminazione degli utenti dei diversi servizi dell’Istituto “Madre della Divina Provvidenza” dei Padri Passionisti di Agazzi, andando ad attivare un centro autorizzato a svolgere mansioni di imballaggio e di confezionamento di generi non alimentari per conto terzi.
Il laboratorio 27Lab si trova in località Agazzi 151/A dove ha preso il via un’attività professionale organizzata come una vera e propria azienda con il coordinamento di personale responsabile e con inserimenti lavorativi con l’obiettivo, nel corso del tempo, di diversificare la gamma delle prestazioni per coinvolgere sempre più persone dello stesso Istituto nel rispetto degli specifici interessi, livelli di abilità e autonomie. Il valore sociale e lavorativo del laboratorio è stato confermato dalla presenza all’inaugurazione di Lucia Tanti (vicesindaco del Comune di Arezzo e presidente della Fondazione Arezzo Comunità), di Marino Bottà (direttore generale dell’Associazione Nazionale Disabilità e Lavoro) e di Alfredo Provenza (direttore della Fondazione Arezzo Comunità) che hanno vissuto il momento del taglio del nastro al fianco di padre Giovanni Battista Scarinci (direttore amministrativo dell’Istituto di Agazzi) e di Giorgio Apazzi (direttore sanitario dell’Istituto di Agazzi). L’evento ha visto la presenza anche di alcuni rappresentanti delle aziende che hanno già scelto di delegare incarichi professionali a 27Lab. «Quella di 27Lab – ha commentato Lucia Tanti, – è un’esperienza molto significativa che si inserisce nel più vasto progetto dedicato a lavoro e disabilità, sviluppato su mandato del Comune di Arezzo dalla Fondazione Arezzo Comunità, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. L’obiettivo del Comune di Arezzo è di moltiplicare le esperienze che tengono insieme la formazione e il lavoro calibrato per persone con diversa abilità, partendo dal presupposto che ognuno, se ben formato e adeguatamente seguito, ha tutte le carte in regola per sviluppare potenzialità utili al mondo del lavoro. Ringrazio quindi l’Istituto di Agazzi che, da socio della Fondazione, ha inteso mettere impegno e risorse in questa sperimentazione che certamente si strutturerà nel futuro».
Il nome 27Lab è stato scelto per esprimere le finalità del laboratorio: l’articolo 27 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, infatti, stabilisce il diritto a un lavoro liberamente scelto o accettato in un ambiente aperto capace di favorire inclusione, accessibilità e uguaglianza di opportunità, promuovendo anche la formazione, la possibilità di autosostentamento e l’acquisizione di nuove esperienze e nuove abilità utili anche per future eventuali assunzioni. L’Istituto di Agazzi è, da anni, impegnato nel ricercare e attivare opportunità di inserimento lavorativo per i propri utenti all’interno di attività interne quali il bar, la ristorazione o la manutenzione, o in collaborazione con realtà esterne quali aziende e cooperative. In questo percorso, l’inaugurazione del laboratorio rappresenta un traguardo di portata storica perché crea un vero e proprio luogo di lavoro dedicato esclusivamente al perseguimento di quanto previsto dalla convenzione. «Il laboratorio di Agazzi – spiega il dottor Fabrizio Giorgeschi, psicologo dell’Istituto di Agazzi, – permette di dar seguito a un impegno e a una vocazione ormai consolidata nel nostro Istituto dove lavoro e sociale vengono considerati in stretta simbiosi secondo quanto previsto dalla Convenzione delle Persone con Disabilità. Un lavoro adeguato e autodeterminato contribuisce all’affermazione dei diritti, all’inclusione, allo sviluppo di nuove abilità, alla partecipazione alla vita sociale e al sentirsi utili per la comunità, tutti valori su cui il nostro Istituto ha fondato la propria attività rivolta alle persone con disabilità».