Depilazione permanente: è ancora un fenomeno in crescita
L’assistenza estetica ha assunto con gli anni un valore sempre più forte, poiché si è affermato un costante desiderio di prendersi cura di sé stessi, anche nei minimi dettagli. I numeri, da questo punto di vista, evidenziano infatti le maggiori iscrizioni in palestra, così come i centri estetici vengono affollati da uomini e donne di qualunque età. Insomma, con l’avvento di Internet e dei social network, la popolazione mondiale ha avvertito il bisogno di apparire al meglio della propria forma fisica. Per ottenere dei risultati prestanti e convincenti, il corpo viene modellato dagli individui, i quali lo plasmano a seconda dei rispettivi obiettivi. Come? Allenamento, dieta e persino depilazioni, a dispetto del genere d’appartenenza, poiché la figura dell’uomo oggigiorno si è instillata nell’immaginario collettivo in maniera differente rispetto al passato.
Il ricorso a tecniche depilatorie che offrono risultati permanenti come la luce pulsata e il laser – e al riguardo suggeriamo la lettura dell’articolo di LaserMilano.it qualora si voglia sapere quali sono i costi della depilazione definitiva con questo metodo – ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi anni e nonostante la parentesi pandemica il trend non è cambiato. Infatti, basta guardare i film cult di James Bond, dove si è registrato un passaggio netto dal petto più virile e peloso di Sean Connery, quello di Daniel Craig, depilato e attento alle definizioni muscolari. Per osservare più da vicino le trasformazioni sociali: di seguito si offre una panoramica sui dati relativi alla tendenza contemporanea della depilazione permanente.
La depilazione permanente per gli uomini
Il cambiamento vero e proprio per ciò che concerne la depilazione permanente riguarda soprattutto gli uomini, i quali rappresentano circa il 30% della domanda complessiva. Dunque, ne consegue che la proporzione matematica risulti di 3 maschi su 10 clienti. Ciò lo si apprende dai dati condivisi dai ricercatori dell’Università Sapienza di Roma, delineando una nuova figura di uomo stagliata ormai nell’immaginario collettivo.
Non si tratta soltanto di una moda passeggera, ma si sottolinea come sia assodato l’uomo non villoso, raso o totalmente depilato in qualunque parte del corpo. Infatti, in televisione non si vede più alcuno sportivo con i peli sotto le ascelle, sulle gambe, sul petto e così via. Lo stesso dicasi per gli attori nei film, che appaiono lisci. Ne segue inevitabilmente un rialzo in perenne crescita di domande riguardanti la depilazione permanente, fenomeno in voga da anni. Non è un caso che in Italia stanno aprendo numerosi centri estetici.
I sondaggi e le interviste sulla depilazione permanente
Oggigiorno è possibile riscontrare un dato alquanto interessante, da un punto di vista sociologico, grazie ai sondaggi e alle interviste realizzate appositamente. Infatti, il 55% dei soggetti che ha risposto alle domande sulla depilazione permanente, afferma di non gradire la presenza di peli sul corpo. Gli intervistati sono sia uomini che donne, ed è reciproca la volontà di non osservare i peli sulle braccia, sul pube, sotto le ascelle, eccetera.
Circa per il 20% delle donne, un uomo completamente rasato gode di un maggior appeal estetico rispetto a quelli che invece sono pelosi. Stando alla legge dei numeri, una ricerca specifica che è stata condotta in 5 dei principali Paesi europei, vede la Spagna e l’Italia occupare rispettivamente le prime due posizioni in classifica per quanto riguarda la presenza di uomini depilati. Inoltre, il mercato della depilazione permanente è in costante crescita, e lo dimostra il +26% dei profitti registrati nel 2022, in confronto all’anno precedente
I numeri relativi alle donne che ne usufruiscono
Le donne sono state abitualmente clienti dei centri estetici per poter usufruire della depilazione permanente, ma al tempo presente è possibile comprendere dei dati maggiormente specifici. Ad esempio, la depilazione laser progressiva viene condotta da donne tra i 35 e i 40 anni. Seguono le ragazze tra i 20 e i 30 anni, per concludere il podio con le donne tra i 40 e i 50 anni. La percentuale complessiva si suddivide dunque tra il 35% della prima categoria elencata, il 25% della seconda e il 25% della terza, con le donne sopra i 50 anni e sotto i 20 ad occupare il 15% restante.